Allarme terrorismo a Mosca. L’ambasciata americana nella capitale russa ha diffuso un “alert” sul suo sito, per segnalare il rischio di attentati in città nelle prossime 48 ore. Un potenziale pericolo, questo, rilanciato anche dalla rappresentanza britannica.
"L'ambasciata sta seguendo rapporti in cui si parla di estremisti con piani imminenti per colpire grandi assembramenti di persone a Mosca, inclusi concerti. Consigliamo ai cittadini americani di evitare tali occasioni nelle prossime 48 ore”, si legge nel comunicato diffuso nella sera di giovedì 7 marzo. Anche la Farnesina è intervenuta sulla questione, suggerendo ai cittadini italiani di “continuare ad evitare, nelle prossime settimane, ogni forma di assembramento nella capitale, ivi inclusa la partecipazione ad eventi culturali con grossa affluenza di pubblico”, pur non facendo menzione alla possibilità evidenziata dagli americani secondo cui attacchi terroristici potrebbero avvenire nei prossimi due giorni.
Pare che l’allarme sia scattato dopo che l’Fsb, il servizio di sicurezza interno della Federazione, ha reso noto di aver smantellato a seguito di uno scontro a fuoco una cellula dell’Isis nella regione di Kaluga, a sudovest di Mosca. Gli estremisti stavano pianificando un attentato contro una sinagoga della capitale. “L'Fsb russo nella regione di Kaluga ha represso le attività di una cellula dell'organizzazione terroristica internazionale Isis i cui membri stavano pianificando di commettere un atto terroristico contro una delle istituzioni religiose ebraiche a Mosca”, si legge nel comunicato ufficiale. “Durante l'operazione i terroristi hanno opposto resistenza armata agli ufficiali russi dell'Fsb e, di conseguenza, sono stati neutralizzati dal fuoco di risposta". Nel luogo in cui vivevano gli aspiranti attentatori sono stati confiscate armi, munizioni e componenti per la realizzazione di ordigni improvvisati.
La Russia è uno dei principali avversari di ciò che resta dello Stato islamico, dato il suo intervento diretto nella guerra civile siriana a sostegno di Bashar al-Assad.
Da quando è iniziato il conflitto tra Israele e Hamas, inoltre, anche nella Federazione vi è stato un rigurgito di odio anti-semita che ha trovato a sua espressione più grave nell’assalto ai velivoli nell’aeroporto di Makhachkala in Dagestan, una regione a maggioranza mussulmana, nell’ottobre scorso. In quell’occasione, la folla di estremisti pro-Palestina è salita su aerei e pullman alla ricerca di ebrei provenienti dallo Stato ebraico. Un terreno fertile, dunque, per l’infiltrazione di movimenti terroristici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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