Chi sono i quattro ostaggi di Hamas liberati dall'esercito israeliano

I quattro giovani erano stati rapiti dai miliziani di Hamas al Festival Supernova, lo scorso 7 ottobre. Sono in buone condizioni e, al momento, sotto controllo medico

Chi sono i quattro ostaggi di Hamas liberati dall'esercito israeliano
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Un fulmine a ciel sereno che smuove il dramma degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas dal 7 ottobre scorso. L'esercito israeliano ha liberato quattro di loro in un'operazione nel centro della Striscia di Gaza. Lo rende noto l'Idf, specificando che si tratta di Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv.

Il blitz per la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas

I quattro erano stati rapiti durante l'attacco di Hamas al festival musicale Supernova. Ad una prima valutazione medica, le condizioni dei quattro appaiono buone, ma sono ora stati portati all'ospedale per ulteriori controlli. L'operazione è stata condotta dalle forze speciali che hanno condotto raid simultanei in siti di Hamas a Nuseirat. In uno è stato messa in salvo Argamani mentre gli altri tre sono stati trovati nel secondo sito.

Un ufficiale dell'unità antiterrorismo d'elite Yamam è stato gravemente ferito durante l'operazione di salvataggio degli ostaggi. Lo Yamam è una unità speciale della polizia di frontiera israeliana, nata nel 1974, con un organico di circa 200 persone. Molti dei suoi membri sono ex militari delle forze di difesa israeliane, provenienti anche da forze speciali. Pur non avendo uno status militare, l'addestramento è quello di tipo Swat, con sessioni di tipo Close Quarters Combat, di neutralizzazione di 'bombe umanè e liberazione di ostaggi. Nelle sue file figurano specialisti di irruzione e artificieri.

Il ministro del Gabinetto di guerra e leader del partito centrista, Benny Gantz, ha rimandato la conferenza stampa prevista per questa sera in cui era atteso l'annuncio del ritiro dell'appoggio del suo partito al governo di unità nazionale presieduto dal premier Benyamin Netanyahu. Gantz aveva annunciato un ultimatum all'esecutivo chiedendo un cambio nella politica portata avanti dal governo israeliano nel corso del conflitto con Hamas nei territori palestinesi. L'annuncio è arrivato subito dopo la notizia che l'Idf aveva liberato i quattro ostaggi israeliani a Gaza.

Chi è Noa Argamani: dal Supernova a ostaggio di Hamas

Noa Argamani, 25 anni, è la ragazza che nei video del blitz urlava di terrore, ripresa da uno dei sequestratori che l'avevano caricata su una moto per portarla a Gaza. Sua madre, malata terminale, aveva ripetutamente implorato di vederla prima di morire.

Il presidente Isaac Herzog e il primo ministro Benjamin Netanyahu hanno chiamato Noa Argamani per darle il bentornato a casa, riporta il Times of Israel. Nella telefonata di un minuto, Herzog ha espresso la sua felicità mentre la donna sfoggiava un grande sorriso. "Ti abbraccio a nome dell'intera nazione di Israele", le ha detto Herzog. Il primo ministro Benjamin Netanyahu le ha chiesto come si sente. "Molto emozionata", ha risposto la ragazza, esprimendo la sua eccitazione nel conversare in ebraico dopo così tanto tempo. "Ebraico e in patria, anche questo è importante", ha risposto il primo ministro, "Non abbiamo rinunciato a te nemmeno per un momento."Non so se ci credevi, ma noi ci credevamo e sono felice che sia successo". Il ministro del Gabinetto di Guerra Benny Gantz ha detto di avere il "cuore pieno" di gioia. "Vorrei elogiare i soldati delle Forze di Difesa Israeliane, Yamam, lo Shin Bet per l'operazione complicata e coraggiosa che è stata pianificata ed eseguita in modo impeccabile", si legge in una nota "Anche oggi il mio pensiero è rivolto a tutte le famiglie degli ostaggi.Siamo impegnati a fare di tutto per riportarli a casa".

Chi sono gli altri tre ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre

Almog Meir Jan, 21 anni, aveva finito il servizio militare tre mesi prima della sua cattura. Anche lui è stato prelevato dalla festa.

Andrey Kozlov, 27 anni, invece lavorava come guardia di sicurezza al rave quando è stato catturato. Kozlov non è nato in Israele, ma è un nuovo immigrato: era, infatti, arrivato nello Stato ebraico da circa un anno e mezzo. Kozlov, che ha 27 anni, è nato a San Pietroburgo, si era trasferito lo scorso autunno e lavorava per la sicurezza dell'evento. Al momento del raid di Hamas, stava comunicando via messaggi con il padre, a cui aveva detto che sentiva il rumore di spari intorno a lui. Ad alcuni amici aveva scritto un messaggio drammatico in cui denunciava di non aver un posto in cui nascondersi. Per la sua liberazione, così come quella di altri tre ostaggi con cittadinanza anche russa, Aleksandr Lobanov e Aleksandr Trufanov, si era espresso anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Kozlov era arrivato in Israele con un programma di internship Masa. Viveva a Rishon Lezion, fuori Tel Aviv. La madre si è trasferita in Israele dopo il suo rapimento.

Shlomi Ziv, 40 anni, come Kozlov lavorava alla sicurezza della festa nel deserto. Si era recato al Supernova con Aviv Eliyahu, un parente di sua moglie, e Jake Marlowe, un amico, entrambi uccisi nel raid di Hamas.

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