Espulso marocchino pericoloso per la sicurezza. In Francia urlò "Allah akbar"

Dopo aver effettuato un attacco al coltello in Francia inneggiando all'islam, il marocchino ha seminato violenza in Italia prima di essere espulso

Espulso marocchino pericoloso per la sicurezza. In Francia urlò "Allah akbar"
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Nuova espulsione dall'italia per un cittadino marocchino. L'uomo, 35 anni, è considerato un pericolo per la sicurezza pubblica ed era già noto alle forze dell'ordine italiane e a quelle internazionali. Lo scorso 29 agosto è stato accompagnato a Casablanca con un decreto di rimpatiro in tasca, con scorta operata da personale operativo e sanitario della Polizia di Stato abilitato ai servizi di scorta internazionale. Di recente era stato tratto in arresto per reati contro la persona ed il patrimonio. L'operazione è partita da Lucca ma l'uomo ha girato diverse città in Italia prima di stabilirsi nel capoluogo toscano.

In precedenza era già stato denunciato per aver causato lesioni all'autista di un autobus del trasporto pubblico urbano in un'altra provincia italiana. Nel maggio scorso, invece, era stato accompagnato in carcere a Lucca con l'accusa di aver inferto gravi ferite a tre connazionali, uno dei quali ha riportato la deformazione permanente del viso, durante una rapina. Un soggetto evidentemente problematico che, nonostante tutto, continuava a essere libero di muoversi sul territorio nazionale nonostante denunce e arresti. Tuttavia, il fatto più grave del suo "curriculum" criminale non è avvenuto in Italia ma in Francia. Nel Paese transalpino, infatti, l'uomo è noto alle forze dell'ordine per aver effettuato un attacco al coltello gridando "Allah akbar".

Non è chiaro poi cosa sia successo, né perché l'uomo non sia stato arrestato in Francia e nemmeno come abbia fatto ad arrivare in Italia nonostante quel grave episodio. Tuttavia, per lungo tempo, il marocchino ha potuto vivere indisturbato nel nostro Paese tra un reato e un altro, monitorato e controllato dagli investigatori della sezione anti terrorismo della Digos. È grazie a loro che si è reso possibile arrivare all'espulsione, in forza di un lavoro svolto in collaborazione con l'Ufficio Immigrazione.

L'espulsione è stata possibile in ragione del mancato rinnovo del permesso di soggiorno del marocchino: la richiesta era stata avanzata ma rigettata dalla questura di Lucca e, a quel punto, il tribunale ha potuto dare il via libera all'espulsione con accompagnamento alla frontiera. L'operazione si è conclusa con la consegna del marocchino alle autorità nell'aeroporto di Casablanca.

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