Torna in Italia dopo vent'anni, nei padiglioni di Fiera Milano dal 12 al 19 novembre, Itma la mostra mondiale delle macchine e delle tecnologie per il tessile e l'abbigliamento con 1.700 espositori provenienti da 46 Paesi su un'area di 100mila metri quadrati.
Grande evento fieristico internazionale importante per il made in Italy, tra i primi produttori in assoluto di tecnologie per il meccano-tessile, settore ad alto valore aggiunto in netta ripresa e per il ruolo centrale di Fiera Milano come hub a sostegno del "sistema Italia" e della sua internazionalizzazione che il mese scorso ha ospitato Emo, la fiera mondiale delle macchine utensili e ora, subito dopo Expo, fa bis con Itma. Il salone professionale è organizzato da Cematex, il Comité Européen des Constructeurs de Machines Textiles che riunisce le associazioni dei produttori di nove Paesi europei e si tiene ogni quattro anni in una sede diversa.
Dalla filatura alla tessitura, dalla maglieria alla nobilitazione, dalla stampa alle fibre e filati, sono 19 i settori in cui si articola il percorso espositiv . Tema centrale dell'edizione 2015 edizione è la sostenibilità, che significa minor utilizzo di acqua e energia, soluzioni che permettono una riduzione delle emissioni o dei materiali di scarto, alternative ecologiche ai materiali utilizzati nei processi produttivi, come tinture che non richiedono l’uso di acqua o prodotti chimici amici dell’ambiente.
"In perfetta coerenza con il tema di questa edizione – dice Charles Beauduin, presidente di Cematex - abbiamo organizzato alcune conferenze che completano il programma dell’esposizione e sono pensate per facilitare la discussione e lo scambio di idee con esperti su temi importanti per il settore. Abbiamo anche istituito il premio Itma Sustainable Innovation riservato a aziende e studenti che si sono distinti per il loro contributo nella realizzazione di soluzioni sostenibili".
L'Italia è rappresentata da 454 espositori (il 41% in più rispetto alla precedente edizione della mostra che si era tenuta a Barcellona) con un aumento del 58% dell'area espositiva. Settore che - con 300 aziende e 12mila addetti - colloca il nostro Paese al vertice mondiale insieme a Germania, Giappone e Svizzera. Il giro d’affari dell’industria italiana delle macchine tessili, rappresentata da Acimit - Associazione dei Costruttori italiani di macchinario per l’industria tessile, nel 2014 è stato di 2,3 miliardi di euro mentre la previsione per il 2015 è di 2,5 miliardi. A fare la parte del leone l'export, con le vendite all’estero pari a 1,9 miliardi nel 2014, l'84% del fatturato.
L’Asia ha acquisito nel corso degli ultimi anni maggior peso come prima destinazione delle macchine e tecnologie made in Italy e la Cina è in assoluto il più importante mercato estero. Nel primo semestre 2015 la quota asiatica dell'export è stata il 44% seguita con il 38% dai mercati europei. A imporsi sui mercati esteri piccole e medie aziende localizzate in prevalenza nelle regioni del Centro e del Nord Italia (solo in Lombardia si concentra il 44% delle imprese), parte integrante dei distretti del tessile (Prato, Biella, Como, Brescia e Alto Milanese).
"È motivo di orgoglio aver riportato in Italia la principale rassegna mondiale di macchinario tessile - spiega Raffaella Carabelli, presidente di Acimit -.
I numeri con cui ci presentiamo a Itma non solo pongono l’Italia al primo posto tra i Paesi espositori della manifestazione, ma soprattutto testimoniano la vitalità del nostro settore e la convinzione di tutti noi che la filiera tessile italiana goda di buona salute".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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