Domani, come ogni anno in occasione delle Cinque giornate di Milano, gli allievi della scuola militare Teulié giureranno fedeltà alla Repubblica italiana alla presenza di alte cariche politiche e militari. Un «lo giuro» pronunciato a pieni polmoni, l'unico modo in cui si può promettere qualcosa. Come ha fatto Tommaso Tangorra, nato vent'anni fa a Milano, che segue (e persegue) questo sogno fin da bambino. Vede la parata del 2 giugno e rimane affascinato da quegli uomini in divisa. Decide di diventare uno di loro. Ad ogni costo. Che poi significa solo una cosa: fare dei sacrifici. Imporsi delle regole e dare uno scopo alla propria vita.
Tommaso frequenta i primi due anni di liceo classico al Beccaria e poi tre anni alla Scuola militare Teulié, dove conclude le scuole superiori. È qui che approccia la vita militare e inizia una vita dura, fatta di regole ferree apparentemente insostenibili per un giovane: «Vedevo la mia passione concretizzarsi e ne ero appagato, nonostante il dover sottostare a una disciplina. A quest'ultima, infatti, ci si abitua e la si interiorizza. E poi, contrariamente a quanto pensano molti, avere una regola non è per forza una costrizione: col tempo diventa parte del nostro essere Comprendiamo che ci sono delle regole e le accettiamo di buon grado perché ci servono per la nostra formazione personale e professionale», racconta Tommaso.
La giornata alla Teulié inizia alle 6,30 con la sveglia. Prosegue con il controllo dell'uniforme, la colazione e l'alzabandiera. Solo a questo punto cominciano le lezioni che proseguono fino a pranzo. «Il pomeriggio viene dedicato allo studio o allo sport: io ho fatto atletica per i primi due anni, mentre all'ultimo, anche in vista della preparazione dei concorsi, ho optato per il CrossFit», racconta oggi l'allievo ufficiale. Gli anni nella scuola di Milano anticipano quelli all'Accademia di Modena: «Le due realtà sono molto simili per quanto riguarda l'organizzazione della giornata, ma in Accademia le lezioni continuano fino al pomeriggio. In entrambe, inoltre, non è possibile usare il cellulare durante la giornata ma solo la sera». Si tratta di giornate impegnative dove tutto viene organizzato con precisione, bilanciando attività e riposo, affinché il tempo non venga sprecato.
Ora, dopo il giuramento, l'allievo vuole continuare a seguire il suo sogno: «Vorrei diventare un ufficiale di fanteria, in particolare un ufficiale di fanteria alpina perché mi affascinano la montagna e ciò che fanno le truppe alpine. Sono inoltre attratto dalla loro storia e dalla loro coesione identitaria. Questa è sempre stata la mia passione fin da quando sono entrato nella Scuola Militare: ho avuto una linea di comando che mi ha mostrato questo lato che mi ha affascinato. Ora desidero diventare un comandante: un buon ufficiale, rispettato e con buone caratteristiche».
È un
giovane come tanti Tommaso, ma allo stesso tempo diverso dagli altri. Ha scelto una vita dura e, in essa, ha trovato soddisfazione. E ai suoi coetanei dice: «Quella dell'Accademia rappresenta una vera opportunità di crescita».
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