Tutte le ragazze di via Olgettina sono da considerare vittime del reato di induzione alla prostituzione contestato a Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora: per questo il processo che doveva iniziare oggi ai tre imputati per le "serate di Arcore", si ferma ancora prima di iniziare. A tutte le giovani donne il cui nome compare nei verbali dell'inchiesta della Procura di Milano andrà notificato l'invito a essere presenti in aula e a costituirsi parte civile. Per dare il tempo alla polizia giudiziaria di eseguire le notifiche il processo è stato rinviato al 20 gennaio.
Si tratta del ritorno all'impostazione che la stessa Procura aveva seguito nelle fase iniziali dell'indagine, ma che successivamente era stata abbandonata, considerando come vittima la sola minorenne presente nella vicenda, Ruby Rubacuori ovvero Kharima el Mahroug che però non si è costituita parte civile, continuando a sostenere di non avere avuto rapporti sessuali con il premier Silvio Berlusconi. Si sono invece costituite nel corso dell'udienza preliminare le due amiche piemontesi Chiara Dainese e Ambra Battilana, e nei giorni scorsi la marocchina Imane Fadil.
Secondo il tribunale, la giurisprudenza sostiene che il
bene protetto dal reato di induzione alla prostituzione non è tanto la "morale pubblica" quanto la libertà di determinazione sessuale dell'essere umano. Per questo le "Olgettina girls" vanno considerate potenziali vittime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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