da Torino
Rieccolo di scena, Enrico Fabris, il pattinatore doro che ha vinto anche una medaglia di bronzo e che, oggi, punta a salire sul podio per la terza volta, gareggiando nei 1.500 metri.
«Le due medaglie che ho già vinto - spiega - sono appese allo specchio della mia camera e, volendo, vicino a esse cè lo spazio per una terza. Ma non mi sono montato la testa, anche se la gente adesso mi ferma per strada e mi chiede lautografo. Cosa che, per la verità, prima accadeva soltanto in Olanda, mai a casa mia».
Fabris è in buone condizioni, come si è visto nelle due gare delle medaglie, concentrato al punto giusto tanto da chiedere al giornalista che lo interroga se lintervista durerà a lungo perché lui, pur senza essere scortese, vorrebbe stare tranquillo, tra poche ore ha una gara importante «per la quale non vorrei caricarmi di troppe aspettative, come purtroppo è accaduto a Chiara (Simionato) che ho appena incontrato cercando di consolarla».
Dunque?
«Dunque vorrei comportarmi come se fossi in un giorno qualsiasi, i miei avversari sono molto competitivi, ma non mi sento inferiore a loro».
Già in tasca 170.000 euro del Coni, vorrebbe fare un altro dispetto a Petrucci? «Non sarebbe un dispetto, in questi casi il Coni paga molto volentieri».
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