Torna l’incubo dei sassi dal cavalcavia sull’A1 Due lanci a pochi chilometri di distanza: colpite due auto, per fortuna senza conseguenze

Torna l’incubo dei sassi dal cavalcavia sul tratto ciociaro dell’autostrada A1, lo stesso dove esattamente due anni fa venne ucciso dal lancio di un masso l’operaio Natale Gioffrè. Tra ieri e l’altro ieri la Polizia stradale ha accertato almeno tre lanci di sassi, il più grave dei quali si è verificato ieri mattina, nel tratto compreso tra il casello di Ceprano e quello di Pontecorvo. Due sassi hanno colpito in altrettanti punti una Peugeot 606, con a bordo una famiglia di cinque persone che dalla provincia di Benevento, dopo aver partecipato a un funerale, tornavano a Stoccarda. I sassi hanno sfondato il parabrezza anteriore in due punti e sono poi rimbalzati all’esterno, sulla carreggiata. Si deve solo alla perizia del conducente, che è riuscito ad accostare senza farsi prendere dal panico, se l’auto non è diventata una scheggia impazzita nel traffico dell’esodo. La polizia stradale sta ora conducendo le indagini soprattutto in base alle dichiarazioni rese da uno degli occupanti dell’auto, un ragazzo di 17 anni che avrebbe visto una persona allontanarsi dal cavalcavia, presumibilmente dopo aver lanciato le pietre. La Procura della Repubblica di Cassino ha intanto aperto un fascicolo di inchiesta e l’ipotesi di reato è quella di tentato omicidio. Già la sera precedente, pochi chilometri più a sud, nel territorio di Roccasecca, si era verificato un altro lancio di sassi, questa volta contro una Ford Focus, condotta da un commerciante di Melito di Napoli. Anche in questo caso la pietra ha infranto il parabrezza dell’auto e per puro caso è rimbalzata all’esterno, dopo aver comunque sfondato il vetro con le schegge finite pericolosamente nell’abitacolo. La polizia autostradale ha stabilito che non si è trattato di un fatto accidentale, legato magari a un sasso scivolato da un camion che trasportava pietrisco, ma di un lancio dal cavalcavia in piena regola, con la deliberata intenzione di colpire un’auto sottostante. Da ieri, intanto, la polizia autostradale ha intensificato i pattugliamenti sui cavalcavia e da Frosinone a San Vittore del Lazio il controllo è costante, anche notturno, pur se reso difficoltoso dall’esiguità del personale, peraltro ovviamente impegnato anche direttamente sulle corsie, soprattutto in queste ore in cui si registra la punta del traffico dell’esodo estivo.

Esattamente due anni fa, come detto, un grosso masso scagliato da un cavalcavia, nei pressi di Castrocielo, centrò in pieno una vettura, causando la morte del 46enne Natale Gioffrè, operaio calabrese emigrato a Torino, e il ferimento del figlio di 16 anni. Dieci le persone, tutti giovani di Piedimonte San Germano, finite sotto inchiesta e poi scagionate a seguito di una lunga battaglia giudiziaria fatta di perizie, intercettazioni e testimonianze varie.

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