Mario Cappelli
Torre Angela conta i giorni che dividono Giorgio Marinelli, il boxeur romano cresciuto alla «Olympic Gym», dalla sfida del 9 giugno al Pietrangeli (ex Pallacorda), centralino del Tennis al Foro Italico. Tutto un quartiere che continua a staccare biglietti (10 euro le gradinate, 30 il bordo-ring). Saranno in tanti ad accorrere al Foro Italico per il match che vedrà limbattuto Marinelli, campione della Comunità europea, contro Michele Di Rocco, altrettanto imbattuto e, soprattutto, campione dItalia dei pesi superleggeri. Per «Giorgino», cresciuto tra le vie del quartierone di Roma Est, si sta approntando un tifo da Curva Sud, come ama dire papà Giancarlo, da sempre primo allenatore e tifoso della Roma. Passioni trasmesse al ragazzo che a 9 anni entrò in palestra scalando presto le gerarchie di uno sport che può offrire ai suoi adepti soltanto sacrifici e anonimato. Giorgio Marinelli non si è mai fatto pregare: mattinate di footing e pomeriggi interi in palestra. Come in questi ultimi quaranta giorni, con una sequenza di sparring partner che si avvicendano in palestra, dallamicone Emanuele Della Rosa allesperto Fedele Bellusci fino al campione dItalia Cristian De Martinis. Marinelli a 17 anni fu adocchiato da Valerio Nati in Nazionale junior, quindi direttamente in Nazionale maggiore con Patrizio Oliva (che poi sarà anche il suo primo maestro da «pro»). Con larrivo di Nazzareno Mela, che gli preferiva proprio Michele Di Rocco, nel maggio 2003 il ragazzo di quartiere passò professionista. Due anni di tranquillo apprendistato e la consacrazione l8 luglio scorso, sempre al Foro Italico, quando liquidò con un esplosivo gancio destro il romeno Mircea Lurci, conquistando il mondialino giovani della Ibf, titolo difeso con Roberto Mendes e Stephane Benito, poi abbandonato per battere, il marzo scorso il gallese Ceri Hall, conquistando il titolo della Comunità europea.
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