Prima della crisi, nellauto nulla sembrava potesse fermare la crescita di Toyota. Anche in Italia, grazie soprattutto a un fenomeno di mercato, la Yaris, che ha permesso ai giapponesi di scrollarsi di dosso la fama di produttore di vetture di nicchia e di dare corpo allambizione di una presenza forte in tutta lofferta. Ma a dispetto del lancio di diversi nuovi modelli, il 2009 si è chiuso per Toyota (come per altri) con un calo del 20% delle vendite in Europa e del 12% in Italia (da 108mila a meno di 95mila unità) che in un mercato risalito ai livelli del 2008 per effetto dei bonus sono valse una quota del 4,4%, contro il 5% del 2008. Massimo Gargano, da pochi mesi amministratore delegato, dopo 5 anni al coordinamento delle vendite della filiale europea, fa il punto della situazione. «Abbiamo pagato dazio - afferma - allassenza nella nostra gamma di auto benzina/gpl. Specie nellultimo scorcio dellanno, quando la quota delle bi-fuel ha superato il 30% delle vendite totali. Ma al netto della forzatura indotta dai maxi-incentivi per il gas, il bilancio cambia. Basta guardare alle best seller: lunico modello non bi-fuel è la nostra Yaris».
Vero. Ma se sarà confermato il rinnovo degli incentivi con il medesimo schema, per Toyota si annuncia un altro anno duro. O avete preso le contromisure?
«Diciamolo: la considerazione per le automobili a gas è unanomalia tutta italiana. E in essa, il privilegio dato al metano, quindi a chi ne domina il mercato, lo è ancora di più. Unofferta tattica, che consenta di sfruttare appieno gli incentivi anche per lacquisto dei nostri modelli, possiamo sempre metterla in campo. E non nascondo che stiamo valutando soluzioni in questo senso. Ma il governo dovrebbe fare una scelta durevole per il tipo di energia. Chiarire la strategia a lungo termine, perché unazienda come la nostra non può fare investimenti con un orizzonte temporale limitato. E allorizzonte della mobilità in auto, per noi cè solo un tipo di propulsione: librido. Oggi lelettrico abbinato al motore termico e domani alle fuel cell».
Eppure, la portabandiera dellibrido, la Prius, in Italia non è ancora riuscita a sfondare...
«Non abbiamo fatto grandi numeri solo perché la disponibilità di prodotto era limitata. Ma la Prius è un successo assoluto. Nel mondo, 1.700.000 clienti la guidano già con grande soddisfazione. E tutti i concorrenti che fino a un paio di anni fa ci prendevano in giro, alla fine hanno deciso di seguirci su questa strada. Ben vengano: amplieranno la base della clientela potenziale. Ma bisogna intendersi anche sul concetto di ibrido. Solo quello vero, il full hybrid, assicura un vero guadagno in termini di efficienza energetica».
Dunque, continuerete a insistere su questo tasto?
«Con il lancio della versione ibrida della Auris, questanno Toyota farà un decisivo passo verso un ampliamento dellofferta. Così pure il marchio Lexus, che proseguirà con lelettrificazione della gamma e lancerà la sua prima compatta ibrida».
Altre novità in arrivo nel 2010?
«Abbiamo già rimodellato lofferta di Yaris, con più contenuti allo stesso prezzo. Interverremo anche su Rav4, che nonostante laumento della concorrenza rimane un punto di riferimento tra i Suv a quattro ruote motrici, e punteremo a consolidare il posizionamento dei modelli che abbiamo lanciato lanno scorso, la Prius in primo luogo, ma anche lultracompatta Toyota iQ».
A proposito di iQ, troppo alto il prezzo?
«Più che alto, sfortunato il momento. Ma queste 10mila unità soddisfano esigenze specifiche della clientela, sono aggiuntive rispetto alla nostra offerta e aprono la strada verso nuovi traguardi».
Cosa prevede per il 2010 del settore in Italia?
«Assumendo il rinnovo degli incentivi, circa 2 milioni di nuove immatricolazioni. Dunque, un altro anno difficile. Sarà battaglia per mantenere volumi e quote.
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