Trans picchiata dai vigili: caccia a testimoni e video

Aperto fascicolo contro ignoti per abuso di potere e lesioni. Presto gli interrogatori dei protagonisti

Trans picchiata dai vigili: caccia a testimoni e video
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Per ora resta a carico di ignoti il fascicolo aperto con l'ipotesi di reato di lesioni aggravate dall'aver commesso il fatto con abuso di potere. Nonostante le testimonianze già acquisite dalla polizia locale e la riunione di ieri mattina in Procura tra l'Aggiunto Tiziana Siciliano e il comandante dei vigili Marco Ciacci, troppi sono ancora gli elementi da analizzare, attraverso filmati e testimonianze, per definire con esattezza quanto accaduto mercoledì mattina davanti alla scuola «Casa del Sole» all'interno del Parco Trotter e poi in via Sarfatti, davanti all'università Bocconi. È stato lì, nei pressi dell'ateneo infatti che due studenti hanno realizzato con il telefonino filmati dalle tinte fortissime, registrando in tempo reale (le immagini, subito postate sul web, ovviamente sono rimbalzate poi su tutti i siti) l'aggressione a colpi di sfollagente da parte di agenti della polizia locale a una trans brasiliana 41enne, Bruna, fermata appunto poco prima dall'altra parte della città e poi malmenata sempre dai vigili dopo che era fuggita dalla vettura di servizio diretta al comando del Radiomobile di via Pietro Custodi dove è stata denunciata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale.

Non solo in Procura devono ancora sentire i protagonisti di questa bruttissima storia, i vigili e la trans, ma vogliono anche parlare con i due studenti che hanno registrato i video finiti negli atti dell'inchiesta (i ragazzi verranno rintracciati grazie alla collaborazione dell'università Bocconi) e infine visionare anche le immagini registrate dalle telecamere di zona sia al Parco Trotter che in via Sarfatti. Inoltre si sta ancora valutando se indagare tutti i vigili presenti all'azione di contenimento della trans o solo chi materialmente nel video si vede colpire con lo sfollagente Bruna. Che, da parte sua, in una intervista apparsa ieri in esclusiva sul sito di La Repubblica, ha dichiarato di avere intenzione di denunciare ma di avere anche paura. «Ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane - ha dichiarato la trans alla giornalista - Chiedevo di non picchiarmi, solo la donna vigile è stata gentile con me».

Da mercoledì, giorno dell'aggressione, Bruna ha tempo 90 giorni per sporgere denuncia: se non dovesse farlo - essendo un reato perseguibile ora solo con querela di parte e non più d'ufficio - la Procura dovrà chiudere l'indagine dichiarandone l'improcedibilità. Il procuratore capo Marcello Viola e la Siciliano hanno delegato gli investigatori a rintracciare la donna per essere sentita e fornire la sua versione di quanto accaduto mercoledì mattina.

Tra le testimonianze già acquisite c'è quella di un operatore ecologico dell'Amsa che avrebbe avuto un diverbio con Bruna in via Giacosa, ma anche quella di un vigile impegnato nel controllo del traffico per l'ingresso

dei bambini nella scuola elementare «Casa del Sole». Questo ghisa ha scritto una relazione di servizio che, insieme a quella compilata dalle due pattuglie presenti in via Sarfatti, sono arrivate sul tavolo della Procura.

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