L'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti torna a farsi sentire e si toglie qualche sassolino dalle scarpe, lanciandoli in testa, metaforicamente parlando - si capisce - al governo dei tecnici. Intervistato da Lucia Annunziata, su "In 1/2 Ora", va all'attacco di Monti a testa bassa. La manovra "dal lato delle tasse è troppo sbilanciata su Iva, benzina, bolletta, casa, addizionali. Questo vuol dire che colpisce tutti e incide soprattutto dal lato basso invece che dal lato alto". Tremonti si presenta in tv vestendosi come Marchionne, con un maglioncino anziché in giacca e cravatta. L'Annunziata glielo fa subito notare chiedendo se sia una scelta casuale quella di imitare l'ad Fiat, e l'ex ministro risponde sorridendo: "Lavoro in proprio, è casuale...".
E che dire della tanto contestata patrimoniale? Tremonti risponde così: "Come ha detto Monti c’è già da una parte ed e difficile farla dall’altra parte. Ha detto che la farà e che ci sono due anni per studiarla. Nel frattempo temo che ci siano effetti negativi, come fuga di capitali o altro". Poi aggiunge: "Credo che una patrimoniale per finanziare la spesa corrente non sia il massimo, ma non è un problema cosa doveva essere, vediamo cos’è: se lei è un pensionato fa bingo. Si ritrova la bolletta, il pieno di benzina, la casa, il riscaldamento, le addizionali, e tra poco anche l’Iva. Tutto questo per me è eccessivo. Il rigore poteva essere fatto soprattutto riducendo la spesa pubblica come avevamo noi in programma".
Non partire dalle liberalizzazioni
"Se il problema è la crescita il mio consiglio è di non partire dalle liberalizzazioni, dalle minime norme settore per settore ma di introdurre tutti insieme il principio di libertà in Costituzione. Il nodo di Gordio - ha proseguito l’ex ministro Tremonti - tu non lo sciogli, lo devi spezzare. In questo momento siamo soffocati da troppi vincoli, il problema è l’eccesso di regole e di burocrazia. Io ho sempre tentato di fare le liberalizzazioni. Alcune sono state bloccate, vedo che a Monti non è andata meglio. Credo che il problema non sia dare più poteri all’Antitrust, il problema è generale ed è un problema di libertà in un paese in cui non puoi fare un muretto divisorio che non sia vietato". "Quando ho capito che la via non era quella dei singoli e specifici interventi - ha sottolineato Tremonti - ho proposto la modifica dell’articolo 41 della Costituzione per stabilire che tutto è libero tranne ciò che è vietato. Questo principio è la via maestra se vuoi far ripartire l’economia. O fai così o ti impantani in piccoli interventi".
I rapporti con Berlusconi
"In termini personali e umani i rapporti con Berlusconi sono e sono sempre stati buoni - assicura Tremonti - ma a partire da maggio, dopo le elezioni amministrative qualcosa è cambiato all’interno della maggioranza". Che poi chiarisce: "Si è aperto un confronto tra due linee della politica, se prima era di tutti la linea del rigore e della serietà, da maggio in poi, si è diffusa anche la linea che si potevano rivincere le elezioni riducendo le tasse al buio, e dando frustate all’economia. Si diceva: ci vuole coraggio e non prudenza. Ma essendo chiaro che la crisi stava diventando sempre più grave era forse il momento di mettere ancora più prudenza - ha concluso - e in quel momento di considerare il coraggio come incoscienza".
L'idea: doppio voto voto ai giovani
"In queste settimane - fa sapere Tremonti - ho avuto il tempo di finire un libro che uscirà a gennaio, lì c’è un programma politico che non è il mio programma, ma spero possa essere quello di altri. E i diritti del libro saranno ovviamente devoluti in beneficenza. Penso che tutto sia in grande movimento - ha aggiunto Tremonti - è una fase di grande cambiamento. Non credo che le proprie elezioni saranno decisive, ci vorrà ancora del tempo". Tra le varie proposte, Tremonti ha indicato provocatoriamente anche la possibilità di concedere il doppio voto ai giovani: "Presenterò una proposta di modifica della Costituzione per dare ai giovani fino a quarant’anni due schede, il doppio voto. Almeno per dieci anni i giovani devo avere due voti invece di uno".
Bersani: meglio il silenzio...
"Da parte di Tremonti - attacca il segretario del Pd Pierluigi Bersani - era più dignitoso il silenzio degli ultimi giorni che le parole di oggi. È davvero incredibile che chi ci ha portati qui si rimetta a favoleggiare come se nulla fosse".
Bondi: da Giulio parole non oneste
"Sulla base della mia esperienza di governo e delle responsabilità politiche che ho ricoperto all’interno del Pdl, ho il dovere di dire che le dichiarazioni di Tremonti rilasciate nel corso della trasmissione condotta da Lucia Annunziata non rendono conto in maniera onesta e corretta del confronto che vi è stato sui provvedimenti economici nel corso di tutta la durata del governo Berlusconi". Lo afferma in una dichiarazione Sandro Bondi, del Pdl. "Solo Tremonti, a quanto mi risulta, ha espresso dei no, immotivati e rivelatisi poi anche sbagliati, nei confronti - aggiunge l’ex ministro dei Beni Culturali - dell’operato degli altri ministri del Pdl, i quali peraltro hanno sempre agito nel nome del rigore e delle riforme.
Allo stesso modo oggi gli stessi esponenti del Pdl, a quanto mi risulta, esprimono nei confronti del governo Monti delle posizioni responsabili e coerenti, a volte critiche ma sempre propositive e costruttive, nell’ambito di una crisi economica molto grave, rispetto alla quale lo stesso Tremonti non può ritenersi estraneo alla stregua di un distaccato commentatore. L’unica differenza con il passato - conclude Bondi - è che oggi la capacità di ascolto e di rispetto per le posizioni di tutti è assai aumentata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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