TEMPO AL TEMPO. Ci hanno messo quasi 34 anni. Una scelta difficile, ma unanime. L'Ayuntamiento di Madrid, ieri, ha infatti approvato il ritiro di tutti i titoli onorari concessi dalla città al Caudillo Francisco Franco, il dittatore che governò la Spagna dalla Guerra civile del 1939 fino al 1975, l'anno della sua morte. Il consiglio comunale, infatti - nonostante il vicesindaco popolare Manuel Cobo abbia sottolineato come gli onori fossero da considerarsi cancellati sin dall'adozione nella nuova Costituzione - non si era mai espresso in merito. E pazienza se l'ultima amministrazione «franchista» risale ormai al 1979. Da sempre i conti con il passato in Spagna sono motivo di dolore e tensione, come l'eredità del fascismo in Italia.
MEMORIA E PASSATO. Il provvedimento, siglato dal sindaco popolare Alberto Ruiz-Gallardon, era stato messo all'ordine del giorno dalla sinistra di Izquierda Unida e ha ottenuto il supporto sia dei socialisti del PSOE, sia dei popolari del PP, due deputati dei quali, però, si sono astenuti dalla votazione. Si tratta di un provvedimento soprattutto simbolico che si rifà all'articolo 15 della cosiddetta Legge sulla Memoria approvata dal governo Zapatero nel 2007: una norma che esorta le amministrazioni locali a «ritirare le menzioni di esaltazione del golpe militare, della Guerra civile e della dittatura», per esempio rinominando piazze, strade e luoghi pubblici dal nome franchista. Madrid, a tal proposito, è il 15° comune spagnolo ad applicare misure di questo tipo.
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