Treviso insegue un altro scudetto ma Viadana cerca una storica meta

Dopo il volley, i veneti cercano il bis Disciplina punto debole dei lombardi

da Monza

Ultimo atto del campionato italiano di rugby. Sull'erba del «Brianteo» di Monza, una finale inedita. Da una parte il Benetton Treviso (alla partecipazione numero 17), dall'altra il Viadana (seconda finale per i mantovani dopo quella vinta nel 2002 a Rovigo contro il Calvisano). Di fronte le migliori due squadre della stagione regolare ed anche quelle che nella parte finale del campionato hanno dimostrato di avere la migliore condizione. La sfida è anche tra due allenatori neozelandesi: Craig Green e Jim Love. Stili di gioco diversi per una finale che potrebbe regalare anche una buona dose di bel gioco. Le variabili sono tante. Soprattutto per il Viadana squadra troppo spesso condizionata dall'indisciplina. Lo si è visto nella semifinale di andata contro il Calvisano. Tre i cartellini gialli che hanno complicato la vita dei gialloneri. Oltre all'infortunio in partenza di Matias Aguero, new entry nel club delle prime linee del cittì azzurro Pierre Berbizier. Questo pomeriggio Aguero ci sarà. Come anche Bezzi, unico reduce dello scudetto del 2002.
Chiave del match la tenuta in fase di conquista e soprattutto la difesa. I trevigiani hanno mostrato contro il Petrarca entrambe queste doti. Green, che dopo gli ottanta minuti di Monza preparerà le valigie, punta molto sulla rimessa laterale. Wentzel resta una sicurezza tra i saltatori. Come pure l'esperienza di Marius Goosen, ideale cerniera nella trasformazione del gioco, potrebbe rilevarsi determinante. Viadana conta sull'entusiasmo. 1.500 i tifosi attesi al «Brianteo» dal piccolo centro del Mantovano. Jim Love e Phil Wood hanno preparato la sfida anche ricorrendo alla pretattica. L'ultima volta nella tana dei leoni trevigiani, finirono travolti da un 44 a 15 e da un dominio assoluto dei veneti nelle fasi statiche. Nella finale la storia potrebbe essere diversa.
I bookmaker danno il Benetton favorito per una incollatura. Ma i pronostici questa volta non servono. Favorito sarà soprattutto chi sbaglierà di meno. E un ruolo non secondario lo avrà il direttore di gara. Sarà il romano De Santis che, come lo scorso anno, potrà ricorrere anche alla moviola affidata al napoletano Damasco.
Dopo la finale si tornerà a parlare degli azzurri di Pierre Berbizier che a mondiale concluso lascerà l'azzurro.

La federazione ha già contattato Philippe Saint-Andrè per sostituirlo. Il francese, in corsa anche per la nazionale d'Oltralpe, ha però un contratto con gli inglesi del Sale. Dovrà dare una risposta al presidente Dondi entro la fine di maggio.

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