Il bello è che anche questa volta si farà finta di niente. Almeno dalle parti della Federugby che con la Lega continuerà a trattare come se nulla fosse accaduto. Il presidente della Fir, Giancarlo Dondi, si fa scudo con un articolo del regolamento che riconosce pieni poteri alla Lega purché rappresenti almeno l80 per cento delle società. Dopo il Calvisano, fuori ormai da due anni, anche il Benetton ha detto no. La Lega perde i pezzi è già si scatena la caccia alla terza squadra che seguirà sullAventino quelle che sono state le finaliste degli ultimi 4 campionati. Il Calvisano pensa già al futuro. I contratti stretti con i suoi giocatori arrivano fino al 2008. È il tempo limite per dire basta a un campionato dal valore tecnico inesistente e allobiettiva difficoltà di allestire squadre competitive per le competizioni internazionali. Questo anche grazie alla regola che impone ben 12 giocatori di formazione italiana a referto. «Di fatto spiega il presidente del Treviso, Amerino Zatta - la Fir ci costringe a formare due squadre, una per il campionato e unaltra per le coppe europee. Una roba inaccettabile». Di qui la scelta di far giocare i giovani e andare incontro ad autentici massacri. Di qui poi la scelta di uscire da una Lega che non tutela più i club e che di fatto è diventata un alibi per far passare in più di unoccasione la linea federale. Se il Calvisano contesta anche la gestione che proprio lex presidente dei bresciani, Sandro Manzoni, ha affidato questanno a Roberto Ghiretti, Treviso punta lindice sul ruolo tuttaltro che indipendente dellorganismo di rappresentanza delle società.
Intanto la radiografia del rugby italiano in Europa manda segnali preoccupanti. In 24 partite fin qui giocate, le squadre italiane hanno perso per ben 23 volte con punteggi da basket. LIndipendent subito dopo il quarto turno di coppa, è tornato a criticare il contributo tecnico delle formazioni di casa nostra nelle competizioni internazionali.
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