Dopo il tumore al seno, consigli per riprendersi la vita

Giovedì 16 al Fatebenefratelli verrà presentata l'iniziativa editoriale "Io vado avanti" promossa dall'Osservatorio per la salute della donna

Colpisce una donna su dieci. Come un'epidemia. E rappresenta la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile. È il tumore al seno, il flagello dei Paesi occidentali nel nuovo millennio. Per questo non se ne parla mai abbastanza: è la prevenzione l'unica arma capace di sconfiggerlo perchè permette di combatterlo in tempo, e non solo dai 40 anni in su. Sono 1.500 le italiane al di sotto dei 40 anni che scoprono di avere un tumore alla mammella, il 33 per cento non ha avuto figli. Per parlarne una volta in più l'incontro promossa da Onda (l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna) che si terrà giovedì 16 dicembre alle 17 all'ospedale Fatebenefratelli (sala Maria Bambina, corso di porta Nuova 23). Con il patrocinio di Andos onlus (associazione nazionale donne operate al seno) e Attivecomeprima verrà presentato un cofanetto in sei volumi dal titolo "Io vado avanti" realizzato da AstraZeneca per aiutare le donne dopo l'intervento e le cure. Oltre la terapia, infatti, esiste la vita di una donna con la sua storia, i suoi sentimenti e la sua sfida da vincere. La cura della malattia inizia proprio da qui: dalla sua voglia di lottare e non permettere al tumore di controllare la propria vita. Il cofanetto è già in distribuzione fra gli oncologi e, tramite loro, messo a disposizione delle loro pazienti. Le dispense inserite nel cofanetto sono state redatte da esperti di diversi temi che, attraverso la loro esperienza e professionalità in questo ambito, sono in grado di fornire preziose informazioni. Afferma Maria Antonietta Nosenzo, senologa e membro del Consiglio Direttivo Onda: "Oltre la malattia e la terapia esiste la vita di una donna che, in più, ha una sfida da vincere.

Il cofanetto, realizzato da Astrazeneca insieme ai vari esperti del settore, quindi, non solo informa sulla malattia, ma stimola le donne a trovare la forza di reagire per non permettere al tumore più frequente in ambito femminile, quello al seno, di condizionare la vita della donna stessa".

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