Tumori cutanei sempre più diagnosticati in Europa

Le insidie per la nostra pelle, sono dietro l'angolo. In particolar modo quando si assorbono dosi intense e continue di radiazioni ultraviolette (UV). Come succede alle persone che svolgono buona parte della loro attività all'aperto (outdoor workers). Agricoltori, giardinieri, operai di cantiere, pescatori, cavatori, ma anche maestri di sci, guide alpine, bagnini e molti altri ancora. Lavoratori che, per motivi professionali, trascorrono molti anni esposti alla luce del sole, accumulando nel corso della loro vita, una quantità enorme di radiazioni ultraviolette. Una condizione dannosa, che può favorire lo sviluppo di serie problematiche alla pelle. Soprattutto rende evidente la necessità di una adeguata prevenzione. Partendo dal fatto che l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), classifica la radiazione UV, come cancerogeno di classe 1 per l'uomo, in quanto causa di melanoma maligno (il tumore della pelle più aggressivo, rappresenta solo il 4 per cento dei tumori della pelle, ma è responsabile dell'80 per cento dei decessi per cancro della cute) e di carcinomi cutanei non melanociti, basocellulare e squamocellulare. Neoplasie, quest'ultime, che costituiscono oltre il 90 per cento di tutti i tumori della pelle. Stime indicano per il carcinoma basocellulare, più di 10 milioni di nuovi casi l'anno in tutto il mondo e circa 3 milioni per quello squamocellulare. «Un numero crescente di ricerche collega l'esposizione solare nei lavoratori all'aperto, al rapido aumento dell'incidenza del cancro della pelle in Europa»,spiega Swen Malte John, professore all'università di Osnabrück, department of dermatology, environmental medicine and health theory. «I lavoratori all'aperto, hanno un rischio del 43% più elevato di sviluppare un carcinoma basocellulare e del 77 % di incorrere in quello squamocellulare». I numeri allarmano.

Tant'è che a livello europeo, il focus della terza edizione dello Skin Cancer Awareness Day, è stato proprio il cancro della pelle da esposizione professionale. L'iniziativa, promossa presso il Parlamento Europeo, ha sottolineato il significato sociale ed economico del tumore della pelle e il bisogno di un'azione politica mirata.

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