«Tutti gli accordi già firmati non si toccano»

«Noi non abbiamo preferenze per la contrattazione collettiva o quella individuale dei diritti del calcio, ma la cosa importante è che vengano rispettati gli interessi delle aziende che i diritti li hanno già acquisiti». Lo aveva già anticipato qualche giorno fa Gina Nieri, consigliere d’amministrazione Mediaset, all’istant meeting dell’Isimm sulle comunicazioni. L’azienda non emette comunicati ufficiali nel giorno dell’approvazione da parte del governo del decreto sulla negoziazione collettiva dei diritti televisivi del calcio. Ma la posizione rimane la stessa. Il Biscione ha già firmato contratti validi dalla prossima stagione agonistica al termine della stagione 2008-09 con opzione sull’annata successiva. Intese siglate con le principali società. Juventus, Milan, Inter, Lazio, Roma, Livorno e Messina. Accordi sottoscritti per la trasmissione su diverse piattaforme (digitale terrestre, satellite, internet, telefonini) che poi Mediaset rivende all’operatore in grado di diffondere il segnale nella specifica tecnologia (Sky per il satellite). Gli accordi in essere, firmati liberamente da due diversi soggetti, non possono diventare carta straccia. I diritti acquisiti e i contratti già chiusi non si toccano, è questo il messaggio di Mediaset. E quindi il nuovo decreto del governo risulta di difficile applicazione, almeno finché saranno validi i contratti firmati dalle emittenti con le singole squadre. Qui si prefigura uno scontro. I contratti sono validi fino alla conclusione della stagione 2008-09, mentre proprio dall’estate prossima, secondo la legge delega del governo, si dovrebbe tornare alla contrattazione collettiva dei diritti, negoziazione suddivisa anche per le singole piattaforme.

Con aste differenziate per il satellitare, il digitale terrestre, l’Umts e internet con possibilità di partecipare solo per i soggetti che hanno reale possibilità di diffondere le immagini delle gare da quella piattaforma.

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