I legali di Enrico Preziosi incontrano il pm. «Abbiamo espresso con franchezza tutti i nostri dubbi sul provvedimento degli arresti domiciliari - fa sapere lavvocato Silvano Saladino, che affianca Lorenzo Crippa nella difesa -. Poi siamo passati a una fase costruttiva, per verificare le possibili soluzioni per uscire da questa situazione». Una frase ancora ermetica, ma che lascia capire come ci siano spiragli per la revoca degli arresti domiciliari a fronte di garanzie e impegni del presidente rossoblù. Intanto «Fondazione Genoa» va avanti, ma con riserva. Perchè gli atti della Procura di Como potrebbero anche obbligare a qualche correzione nella rotta della «Nave che non si ferma». Lultima valutazione verrà fatta solo oggi: se ci saranno i presupposti verrà spiegato domani pomeriggio e portato avanti il progetto «Fondazione Genoa», un tentativo per «staccare» il club rossoblù dalle eventuali disgrazie del suo presidente.
«Il Genoa - spiegano gli avvocati DAngelo e Carbone - devono prescindere dalle fortune dellazionista di maggioranza della società». La prima quota di un milione di euro, si diceva, sarebbe stata versata direttamente da Preziosi ma la notizia ieri è stata smentita. Non ci sarà quindi nessuna somma destinata alla Fondazione come «fondo perduto».
La prima mossa sarà piuttosto quella di scindere le attività di Preziosi dalla gestione del Genoa.
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