Un autunno in cui Mediaset batte la Rai, sia nel totale giornata sia in prima serata: risultato storico accaduto poche volte nella sfida tra le due tv italiane. La soddisfazione per un'azienda che riesce a stare sul mercato nonostante la crisi economica mondiale e la concorrenza dei grandi player. Il dispiacere per quanto è successo (il suicidio di Roberto Zaccaria) a seguito di un servizio delle Iene e la volontà di vigilare perché non accada mai più. La richiesta al Governo di intervenire perché Mediaset «non sia avvantaggiata» ma nemmeno «svantaggiata» rispetto ai competitor internazionali, soprattutto per quanto riguarda la tassazione. La critica alla Rai perché ha speso troppi «soldi pubblici» per acquistare i diritti dei Mondiali. E infine l'annuncio dei prossimi importanti programmi in onda sulle reti principali: dopo il Grande Fratello, L'isola dei famosi, lo show di Chiambretti con i bambini (titolo La carica dei cento e uno), la reunion di Mai dire gol e il ritorno in estate di Temptation Island. Ecco, in sostanza, l'analisi dello stato di salute dell'azienda di Cologno Monzese tracciato da Pier Silvio Berlusconi nella sua prima conferenza autunnale: di solito l'amministratore delegato ne parla in occasione della presentazione dei palinsesti a giugno. Ma i risultati Auditel erano troppo importanti per non essere raccontati al grande pubblico. Dunque andiamo con ordine partendo dai dati di ascolto presentati dal direttore palinsesti Marco Paolini e dal direttore marketing Federico Di Chio.
IL SORPASSO
È successo in queste settimane (periodo dal 4 settembre al 5 novembre): tutte le reti Mediaset insieme hanno superato quelle Rai sull'intera platea. I numeri: 37,8 per cento di share contro il 37 nel totale giornata e anche di un soffio in prime time, la fascia più importante: 37,7 contro 37,2. «Questo dimostra che la nostra azienda nonostante il periodo tostissimo (guerra, pandemia, crisi energetica, rialzo dei prezzi) ha centrato risultati straordinari», argomenta orgoglioso Berlusconi jr. Tra i tanti altri dati forniti, da rilevare che il nuovo metodo di rilevazione - la total audience che contempla anche l'ascolto dei device, cioè telefonini, smart tv e consolle - certifica che Mediaset aumenta di due punti percentuali rispetto al 2019 (anno di riferimento pre Covid). Il che dimostra come finora le rivelazioni non fossero completamente reali e questo impatterà in futuro sulla redistribuzione della raccolta pubblicitaria. Per fare un esempio Uomini e donne in total audience ha un ascolto del 7/8 per cento in più rispetto alla rilevazione tradizionale. Un altro dato è importante: la tv generalista risulta molto più viva di quanto venga raccontato. Nonostante si sia perso per strada un 4,5 per cento di ascolto rispetto al 2005, raccoglie ancora l'88 per cento della platea e, udite udite, ognuna di queste persone sta davanti all'apparecchio quasi cinque ore al giorno.
LE SCUSE
L'ad Mediaset non si tira indietro rispetto alla domanda su una questione spinosa che lo colpisce duramente come editore: il caso del 64enne Zaccaria che si è ucciso dopo un servizio delle Iene su un altro suicidio, del 24enne Daniele con cui il primo, che si fingeva donna, aveva una relazione virtuale. «Questo non deve più succedere - ha detto Pier Silvio -. È una vicenda che tocca la mia sensibilità: noi facciamo una tv che si occupa di tutti i temi, anche di cronaca, e nel farlo capita di andare oltre ciò che è editorialmente giusto. Penso che dovremo alzare ulteriormente il livello di attenzione e sensibilità. Dire basta a un certo tipo di giornalismo sarebbe come tornare indietro. Ma il punto è come viene fatto: da editore dico che quella cosa non mi è piaciuta».
I MONDIALI
Sarà l'evento più importante della stagione, anche se la Nazionale non si è qualificata. Però, secondo il vice presidente Mediaset la Rai ha fatto un'operazione economicamente sbagliata e soprattutto a danno dei cittadini che pagano le tasse. «La cifra che ha offerto la Rai è veramente esagerata - ha detto -. Alla fine siamo contenti che i diritti li abbia la tv di Stato, meglio loro che qualunque altro competitor. Ma da cittadino mi pongo la domanda: che senso ha spendere 200 milioni? È servizio pubblico? Le partite della Nazionale (se si fosse qualificata) sarebbero andate in onda in chiaro qualunque azienda le avesse comprate».
I PROGRAMMI
Le colonne che sostengono il palinsesto ovviamente non si toccano e così, avanti a oltranza fino all'estate con i reality, con l'access prime time di Striscia la notizia che compie 34 anni, con le fiction nella nuova formula «popolare di qualità» ma anche con gli eventi come Michelle Impossible, Felicissima sera di Ficarra e Picone, due serate speciali de Il Volo, Temptation Island in estate e, quando sarà possibile, lo show comico con la Gialappa's. «Un'offerta editoriale - ha sottolineato l'ad - che non ha pari in Europa, cui si aggiunge tutta la parte informativa di Rete4». E «mentre le Big Tech licenziano migliaia di dipendenti, noi non abbiamo lasciato a casa nessuno nonostante le enormi difficoltà economiche da affrontare».
LA PUBBLICITA' E LA STRATEGIA INTERNAZIONALE
In una situazione di crisi per tutto il settore pubblicitario, Mediaset - nell'anno fino a settembre - perde incassi, ma meno degli altri competitor: 3,5 per cento rispetto al 5 del mercato. La strategia per sopravvivere e riuscire a competere con le grandi piattaforme internazionali è aggregarsi.
In questa direzione va letto anche il cambio di guardia di Mediaset Espana: nuovo amministratore delegato sarà Alessandro Salem, attuale direttore generale dei contenuti della casa madre che sostituisce lo «storico» ad Paolo Vasile.
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