Savona - "Sorelle d'Italia, l'Italia s'è desta" e un calzino scivola su per il polpaccio levigato di un'avvenente connazionale. L'idea non è piaciuta a tutti. Ma in particolare non è andata giù a una persona. "Con il canto degli italiani non
si gioca. E non si può nemmeno metterlo sotto i piedi": il
presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza è noto
per le sue varie iniziative patriottiche. Questa volta nel mirino è finita l'ultima campagna pubblicitaria di Calzedonia, rea di aver utilizzato l'inno di Mameli, perché l'Italia sarà pure un paese fatto a Stivale ma l'inno non va confuso con i calzini.
Presidente patriota Vaccarezza è affezionato protagonista di tanti raduni degli
alpini (domenica scorsa a Mestre ha preso parte alla cerimonia
per il dono dell’olio votivo alla Madonna del Don), ha messo a
mezz’asta le bandiere di Palazzo Nervi, sede della Provincia,
poche ore dopo l’attentato di Kabul prima ancora che venisse
proclamato il lutto nazionale ed ha dipinto con il tricolore il
palazzo comunale. "L’inno di Mameli non è uno scherzo. È una
cosa seria - dice - sentirlo in un spot per pubblicizzare delle
calze da donna è una vergogna".
"Chiedo di eliminare lo spot" E allo stesso modo, secondo il presidente della Provincia di
Savona, dovrebbero vergognarsi i dirigenti dell’azienda veronese
di Malcesine "che hanno consentito a coloro che hanno
realizzato la pubblicità di poterla mettere in onda".
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