Cara Michela,
non consiglio a Meloni, che peraltro non ha bisogno di consigli, di lasciare Andrea, perché questa unione non è che un successo privato per entrambi, dato che si basa su dialogo, rispetto reciproco e fiducia, tutto ciò che non dovrebbe mancare in una coppia. Quello nei confronti di Giambruno da parte della stampa non è un semplice interesse dettato dalla mera circostanza che egli è compagno della premier nonché padre della figlia di Meloni. A mio avviso, si tratta di un interesse malato, una sorta di fissazione, a tratti appare quasi una persecuzione, fondata su motivi e fatti irrilevanti, come la sua capigliatura. Dopotutto è costume della sinistra, in assenza di argomentazioni, focalizzarsi sul taglio di capelli della persona presa di mira, basti considerare la derisione di Trump per il suo ciuffo durante la campagna elettorale che poi lo vide conquistare la Casa Bianca. Si tenta pure, nel caso specifico, di creare cattivi umori o conflitti in casa Giambruno-Meloni. Ma sia Andrea che Giorgia ci ridono su, consapevoli che, se Giorgia fosse una politica di sinistra, Andrea sarebbe lodato, di lui leggeremmo ritratti stupefacenti su tutti i giornali e sarebbe proposto come uomo dell'anno. Si cerca di demolire la presidente del Consiglio colpendola persino negli affetti privati, prendendosela con i suoi cari, accanendosi con chi le sta accanto. Questo non è giornalismo. E non è una condotta corretta nei confronti di un collega giornalista che viene presentato quale raccomandato, o almeno avvantaggiato dal ruolo della compagna, mentre sappiamo benissimo che Giambruno faceva il giornalista e lavorava a Mediaset da prima che incontrasse Giorgia, anzi i due si sono conosciuti proprio negli studi televisivi. Ammetto però che tutta la situazione mi stupisce. Siamo da sempre abituati all'accanimento nei confronti delle compagne o delle fidanzate di personaggi politici del centrodestra, che la vittima ora sia un uomo mi fa quasi sorridere. Segno che qui il sessismo non c'entra, è tutta questione di pura cattiveria di natura ideologica, quella cattiveria propria della sinistra, che ammette il pregiudizio e l'insulto se indirizzato a un soggetto che non aderisce alla sua religione del pensiero.
Allora, cosa avrà mai detto Andrea di tanto compromettente? Ha detto «rompere il cazzo» durante un fuori onda. Chi di noi non adopera simili espressioni ogni giorno sia a casa che in ufficio? Io lo faccio quotidianamente e non mi reputo una brutta persona per questo. Si dia il caso che Giambruno si trovava sul posto di lavoro, in un momento di pausa. Vogliamo fare le educande e urlare allo scandalo?
Per quanto riguarda i complimenti alla collega, la buonafede del giornalista si evince dal fatto che quelle parole sono state pronunciate davanti alle telecamere e ad altre persone, in un contesto pubblico. E sono parole gentili, pulite, non contengono avances di alcun tipo.
Se Andrea avesse voluto essere poco rispettoso verso Giorgia, provarci con un'altra, fare il cascamorto, avrebbe avuto quantomeno l'accortezza di farlo trovandosi da solo con l'interlocutrice e non in pubblica piazza.Finiamola di scandalizzarci per tutto meno che per i fatti che davvero dovrebbero disgustarci.