È morta Shannen Doherty: la Brenda che ha stregato una generazione

Bellissima e irrequieta, il successo negli anni ’90 con la serie tv "Beverly Hills 90210"

È morta Shannen Doherty: la Brenda che ha stregato una generazione
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Quasi nessuno di coloro che sono stati ragazzi negli anni Novanta è sfuggito all’attrazione per la sua bellezza strana. Occhi azzurrissimi, una pelle diafana. L’aria mai troppo da brava ragazza anche quando il suo sguardo fiero era confinato sotto una improbabile frangetta e una divisa da scolaretta.

Shannen Doherty, che è morta l’altro ieri, a 53 anni per un tumore al seno contro cui si è battuta a lungo e tenacemente, per una generazione è stata un’icona, quasi una piccola Liz Taylor delle serie televisive. Per temperamento e burrascosità della vita personale. Nata a Memphis, profondo sud degli Stati Uniti, da un bancario, John Thomas, e dalla proprietaria di un salone di bellezza, Rose, la Doherty dimostrò un talento spiccatissimo per la recitazione sin da piccola. Ottenne un primo ruolo di visibilità nel 1982, quando fu scritturata per interpretare Jenny Wilder nello sceneggiato cult La casa nella prateria. Poi ruoli da guest star in molte fiction anni ’80: da Magnum, P.I. a 21 Jump Street.

Dal 1986 al 1988 interpreta il ruolo di Kris Witherspoon in Vita col nonno. Ma sono in arrivo parti più complicate... dove brilla per la capacità di rendere sullo schermo una adolescenti irrequieta. Nel 1989 partecipa al film Schegge di follia, con Winona Ryder. Il film diretto da Michael Lehmann era innovativo sia per la sua ironia dissacrante sia per il modo di raccontare i teenagers. E Shannen interpreta una ragazza dotata di una furia passiva aggressiva davvero ben interpretata.
È la porta d’ingresso per il grande successo di pubblico che arriva con la serie televisiva cult di quegli anni.

Parliamo ovviamente di Beverly Hills 90210, dove Shannen impersona Brenda Walsh, il personaggio forse più amato dopo quello di Dylan McKay interpretato da Luke Perry (morto nel 2019). Il successo è rapido e planetario. Tutto il cast si ritrovò a essere idolatrato ma al centro di una pressione pazzesca. La vita personale della Doherty iniziò a scricchiolare.
Nel 1993, in pigiama e con pochissimi invitati, l’attrice organizza, nella propria casa, il matrimonio con Ashley Hamilton. Naufraga in sei mesi. Il primo di una serie di divorzi.

Nel 1994, appena abbandonata Beverly Hills 90210, la banca le sequestrò gran parte dello stipendio per riparare agli assegni non coperti che aveva firmato a ripetizione nei mesi precedenti. Non mancarono anche episodi di violenza. Nel 1996 finì a un corso sull’autocontrollo per aver fracassato il finestrino di un auto con una lattina di birra. Si parlò a lungo anche di problemi con l’alcol. Nel 1999, venne fermata in stato di ebbrezza, e poi obbligata dal giudice a tenere corsi nelle scuole di Los Angeles, sui pericoli dell’alcol. Nel frattempo aveva collezionato un po’ di scelte professionali sbagliate. Nel 1994 esce il film Sesso bendato - In balia dell’assassino. Un triller erotico pensato per la televisione che definire disastroso è un complimento. Il regista Kevin Smith la dirige l’anno successivo in Generazione X. Anche in questo caso una pellicola tutt’altro che indimenticabile. Poteva essere l’inizio di un declino professionale rapido. Che del resto ha colpito più di un attore di Beverly Hills.

Riuscì però a infilare la sua seconda serie di grande successo, dando voce e corpo sensuale a Prue Halliwell in Streghe. Ottimi ascolti ovunque ma sul set la Doherty non era molto amata, troppo litigiosa e turbolenta (o così si diceva).
Nel 2001 lasciò, dopo tre stagioni. E questa volta il grande successo era davvero al capolinea anche se continuò a lavorare con costanza. Ma non era la prova più dura che Shannen avrebbe dovuto affrontare. L’attrice nel 2015 ha rivelato di avere un tumore al seno.

Ha condiviso sin da subito gli aggiornamenti sulle sue condizioni, non nascondendo nulla, nemmeno i momenti di sconforto durante le terapie più aggressive.

Una nuova Doherty che mostrava sempre un coraggio e una maturità conquistata a caro prezzo. Ed è forse questa seconda Shannen meno nota e coraggiosissima quella che andrebbe raccontata di più. L’altra è una icona e come tutte le icone si racconta da sola.

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