“Umiliato. Ho l’ansia di uscire”. Federico Fashion Style si racconta dopo l’aggressione

Nel salotto di Sivia Toffanin, il celebre hair stylist racconta l'aggressione subita in treno e rivela che, al momento, non riesce a uscire di casa la sera perché si sente osservato

“Umiliato. Ho l’ansia di uscire”. Federico Fashion Style si racconta dopo l’aggressione
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Che sia un personaggio fuori dagli schemi è un dato di fatto. Nella vita di tutti giorni è un famoso hair stylist dal look e dai modi di fare anticonvenzionali. Nato nel salotto tv di Barbara d’Urso, è stato al centro di diverse polemiche per i costi proibitivi delle sue acconciature (e non solo). Oggi Federico Fashion Style (nome d’arte di Federico Lauri) non sta vivendo un periodo sereno. In campo lavorativo tutto fila liscio ma è a livello personale che sta affrontando alcuni problemi. Di recente si è parlato del suo coming out, in cui ha ammesso di essere omosessuale, tanto da mettere a tacere i continui rumor sul proprio conto. Per Federico Fashion Style è iniziata una nuova vita ma tutto si è accartocciato su se stesso quando è stato aggredito su un treno a causa del suo orientamento sessuale. La notizia è stata raccontata da lui stesso sui social. Invitato a Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin, l’uomo ha rivelato di vivere in uno stato d’ansia dopo l’aggressione e afferma di aver paura di uscire di casa.

"Mi sono sentito umiliato. L'omofobia è una malattia e chi è omofobo dovrebbe farsi un esame di coscienza", racconta durante la puntata in onda sabato 27 aprile. Fashion Style era su un treno e si era alzato per parlare con il capotreno dato che ancora non era arrivato a destinazione a causa di un ritardo di 80 minuti. È in quei momenti che si è consumata l'agressione. “Mi sono sentito umiliato davanti a tante persone. Esco dal vagone e chiedo al capotreno quanto ritardo avesse di preciso il treno. Mi giro e vedo questo mostro che mi riprendeva con il cellulare – rivela -. Gli chiedo di smetterla, ma lui inizia a urlarmi che sono deficiente, che sono il pagliaccio dell'Italia e che mi devi vergognare. Lo ha fatto fino a quando non ho detto al capotreno di chiamare la polizia a bordo per segnalarlo.” Poi l'aggressione, sia verbale che fisica.

"Ho un trauma cranico facciale. I5 giorni di prognosi e spesso dei giramenti di testa - ha raccontato -. Nonostante ciò, tutti mi supportavano e proteggevano mentre lui continuava a dire che stavo aggredendo il capotreno. Su Instagram ho avuto un supporto morale che non mi aspettavo. Tante persone si sono offerte di farmi da guardia del corpo. La mattina ho un po' di ansia quando esco, la sera ancora non sono uscito. Mi sento sempre osservato dalla gente”.

Nell’intervista ha aperto anche una parentesi sulla propria vita sentimentale. “La separazione non va bene – ammette -.

Posso chiamare la bambina alle 8 del mattino e alle 8 di sera. La madre si attiene al provvedimento provvisorio del giudice. Mi chiedo come sia possibile - conclude - che ora devo mettermi una sveglia per chiamare mia figlia”.

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