"Unwanted", ecco l'attualità da thriller

Marco Bocci e Jessica Schwarz nella serie su migranti che devono tornare in Tunisia

"Unwanted", ecco l'attualità da thriller
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Tanto per chiarire, non è una replica di Io, capitano di Matteo Garrone. Non è cioè il racconto dei terrificanti viaggi dei migranti attraverso deserti e mari con la speranza di essere raccolti da una nave. Semmai, è il proseguimento: dopo essere stati raccolti da una nave, vedono il loro sogno di arrivare in Italia infranto perché devono essere riportati in Tunisia e si ribellano cercando di dirottare l'imbarcazione. Ecco, in sintesi, Unwanted - Ostaggi del mare, la nuova serie targata Sky disponibile dal 3 novembre sulla piattaforma e su Now.

Una fiction che merita di essere vista perché ti pone davanti a dilemmi morali, ti fa domandare cosa avresti fatto se fossi stato nei panni del capitano della nave da crociera che raccoglie i naufraghi-clandestini: riportarli in Africa e lasciarli a un destino segnato di disperazione o disubbidire e condurli in Italia? Una serie che unisce l'elemento di attualità con la suspense da thriller e la questione etica: di grande efficacia il contrasto tra la ricca vita dei croceristi tra champagne e piscina e le schiene dei migranti piene di segni di tortura.

Prodotta da Sky Studios insieme a Pantaleon Films e Indiana Production, è liberamente tratta da Bilal (edito da La nave di Teseo), il libro inchiesta del giornalista Fabrizio Gatti che ha viaggiato sotto copertura lungo le rotte del Sahara tra migranti e mercanti di uomini. Diretta da Oliver Hirschbiegel, premiato regista tedesco e scritta da Stefano Bises, la serie è girata in inglese, italiano, tedesco, francese e diversi dialetti africani e interpretata da un numeroso cast multiculturale tra cui Marco Bocci che interpreta in capitano della nave e Jessica Schwarz nei panni della sua vice. «Nella serie non si esprimono giudizi - spiegano regista e produttori -. Non ci sono buoni e cattivi, non è quello che conta. Ci sono infinite sfumature e al centro gli esseri umani». Anche se è chiaro che «una parte» viene presa, quella di chi pensa che l'accoglienza sia sempre e comunque giusta. «Ma non ci sono denunce contro questo o quel governo», si precisa.

Lo spiega l'autore Stefano Bises: «La nave crociera è una perfetta miniatura del nostro mondo, ha un significato politico gigantesco: le cose peggiori succedono quando alziamo i muri, sulla nave la situazione precipita quando si decide che queste ventotto persone non devono arrivare in Italia».

Per il bravo Marco Bocci un ruolo intrigante e complesso: «Mi sono posto le stesse domande che ogni giorno ci poniamo tutti quanti davanti al dilemma della cosa giusta da fare. Da una parte per il comandante c'è una legge da rispettare, il senso del dovere verso se stesso e dall'altra ci sono i sentimenti e il senso di giustizia».

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