Ucciso un ex ministro Il serial killer dei politici terrorizza il Giappone

Il serial killer dei politici e dei burocrati incapaci. Accade in Giappone, dove in meno di tre giorni sono morte accoltellate due persone e una terza è rimasta gravemente ferita.
Secondo indiscrezioni filtrate dalla stampa nipponica le tre aggressioni avvenute a Tokio porterebbero la stessa firma: lo stesso «giovane uomo, vestito da corriere e con un cappellino» (così l’ha descritto l’unica sopravvissuta) avrebbe pugnalato a morte lo scorso martedì mattina l’ex viceministro della Sanità Takehiko Yamaguchi, 66 anni, e sua moglie Michiko, 61 anni; due giorni dopo avrebbe preso di mira la moglie di un altro ex viceministro della Sanità, Kenji Yoshihara. Questa volta però l’assassino non ha finito il lavoro, e ha lasciato sul pavimento dell’ingresso di casa la signora Yoshihara gravemente ferita, ma ancora viva.
Grazie ai riscontri tra la testimonianza dell’anziana donna con i reperti e le prove rinvenute sui due luoghi del delitto, gli inquirenti hanno potuto ricostruire il modus operandi del killer; che tutto sembra essere tranne che un professionista del crimine: in entrambi i casi l’uomo si è spacciato infatti per un corriere, e appena le donne gli hanno aperto la porta di casa le ha aggredite con una lama lunga circa una ventina di centimetri. Oltre a lasciare numerose impronte insanguinate in tutte due le abitazioni, avrebbe perso anche un timbro personale - usato in Giappone al posto della firma al momento di ritirare un pacco - nell’ingresso della casa di Yamaguchi, ucciso a coltellate insieme alla moglie.
Ma il mistero più grosso è quello che ruota attorno al come l’uomo abbia potuto venire a conoscenza dell’indirizzo delle sue vittime, e perché abbia voluto colpire uomini politici legati al mondo della sanità.
L’ipotesi più consistente è che il «killer portalettere» abbia intenzione di punire i responsabili - almeno indiretti - del crollo generale del sistema delle pensioni in Giappone. Il welfare nipponico, gestito dallo stesso ministero della Sanità, sta attraversando un periodo critico proprio a causa del dissesto causato dal settore ospedaliero, e per la perdita dei dati di circa 64 milioni di pratiche. Per milioni e milioni di cittadini giapponesi infatti l’andare in pensione con meno contributi di quanti effettivamente versati è ormai più che un semplice timore.
Chi sarà la prossima vittima? Non ci sono elementi per dirlo, ma intanto sono state potenziate le scorte di tutti i ministri e la sicurezza degli ambienti istituzionali è stata rafforzata.

«Ma non c’è alcun indizio concreto che le due aggressioni siano collegate» ha ribadito il premier nipponico Taro Aso. Che però, a ogni buon conto, da un paio di giorni ha abbandonato le sue consuete passeggiate mattutine.

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