Lhanno gettato via in fretta, quasi di corsa, abbandonato dove gli altri lasciano la spazzatura: con la testa infilata in una busta di plastica stretta al collo, il corpo infilato in un telo verde, mani legate dietro la schiena, e poi ficcato dentro un sacco bianco. Il tutto avvolto con il nastro adesivo marrone da pacchi. La vittima, trovata ieri alle 10.30 da due cacciatori, è stata poi identificata come Alfonso Nacchia, 44 anni, incensurato di Cesano Maderno. Luomo era scomparso dai primi ottobre, tanto che la ex moglie, da cui si era recentemente separato, si era persino rivolta alla trasmissione televisiva «Chi lha visto?».
Ora è un vero giallo per gli investigatori del maggiore Roberto Fabiani e del capitano Cataldo Pantaleo: difficile capire chi labbia ucciso e soprattutto perché. Anche se i carabinieri sono certi di essere di fronte non a un omicidio improvvisato, ma a unesecuzione. Probabilmente si è trattato di un regolamento di conti nel mondo della droga. I medici legali, Monica Cucci e Cristina Cattaneo, per il momento non sono riusciti a stabilire le cause del decesso e il momento della morte. Visto la stato del corpo, in stato di decomposizione, si presume comunque luomo sia stato ucciso subito dopo la sua scomparsa e abbandonato in via Sicilia, uno sterrato allinterno del Villaggio Snia. Luomo aveva addosso un maglione verde e un giubbino di jeans. Poi, un documento didentità, appunto quello di Nacchia, un nome che non dice nulla alle forze dellordine. Gran parte della vita lha passata a Cesano, poi sè sposato e con la moglie è andato ad abitare a Meda. Negli ultimi tempi tra i due erano iniziati dissidi, tanto che avevano deciso di separarsi. Lei era rimasta nella casa coniugale con i due figli, lui, era tornato a bazzicare gli amici di gioventù.
La sua ex moglie aveva presentato denuncia di scomparsa il 3 ottobre al maresciallo della caserma di Meda. Poi si era messa davanti alle telecamere della trasmissione «Chi lha visto?». Ha implorato che tornasse: forse era già stato eliminato.
Gli investigatori, in ogni caso, prima di dare con certezza un nome ai poveri resti sono cauti. Vogliono attendere il riconoscimento ufficiale. Infatti, indagano a tappeto, soprattutto nel giro dei suoi amici, che rimbalzano ogni giorno da un comune allaltro della zona: tanti, come Alfonso Nacchia, senza un lavoro fisso. Un altro dettaglio: stando ai militari, luomo sarebbe stato ucciso lontano e poi scaricato lì. Un omicidio comunque anomalo, la fedina penale è immacolata ma la sua personalità sarebbe molto più complessa di quella che le apparenze fanno pensare.
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