Gli ultimi paradisi: la magia di Tsarabanjina al largo del Madagascar

Un'isolaresort in stile Robinson Crusoe dove le balene si corteggiano, le tartarughe depongono le uova e il mare è un incanto

Elena Pizzetti

Una meta d'autunno per prolungare l'estate in un fazzoletto di mondo dalla bellezza sorprendente. È Tsarabanjina, nell'arcipelago malgascio delle Mitsio, 15 isolette nel Canale del Mozambico a 45 miglia a nord-est di Nosy Be. Arrivarci è facile: si atterra con volo diretto dall'Italia a Nosy Be, si percorrono 20 km di pista nella giungla e si raggiunge il Manga Soa Lodge, da dove, marea permettendo, ci si imbarca.

Dopo circa un'ora di navigazione emergono dal blu cobalto del mare come nere sentinelle di lucido basalto Les Quatres Frères, faraglioni vulcanici legati a una delle tante leggende malgasce ancestrali, popolati da sule e aquile pescatrici, mentre le fregate danno dimostrazione della loro eleganza in volo, prima di tuffarsi in picchiata sulle prede. E pochi minuti dopo ecco lo stupore di approdare su un'isola dove non c'è il molo: i piedi nell'acqua turchese e tiepida incontrano la candida morbidezza della sabbia di Tsrabanjina e non l'abbandoneranno mai per tutto il soggiorno.

Sì, perché qui, volendo, si può fare tutto a piedi nudi, la sabbia corallina è ovunque. Nulla assomiglia alla stereotipata idea di resort tropicale. Le 25 ville di Constance (www.constancehotels.com) distribuite tra la spiaggia sud e la selvaggia nord, sono realizzate in materiali naturali, soprattutto pietra e legno, con pezzi flottant utilizzati nell'arredo e, pur dotati di ogni confort, sono libere da TV, telefono, piscine. Anche le chiavi sono un di più: ci sono ma non si usano. In bagno l'olio di cocco fresco, a pochi passi un mare così ricco di plancton da diventare luminescente la sera. Piccoli grumi luminosi fanno scintillare la risacca invitando a tuffarsi per disegnare luccichii sull'acqua. In cielo le stelle sono così brillanti da sembrare in caduta. Ma se c'è luna piena tutto diventa argenteo e l'isola si ammanta di una luce siderale e ipnotica. Può capitare di svegliarsi la notte convinti che un faro stia illuminando il tetto di rafia: è solo la luna che qui è più potente. Non a caso l'isola è sacra: l'etnia Sakalava (una delle 18 del Madagascar) vi ha seppellito il primo re al quale vengono portate ancora offerte. Nei 17 ettari di giungla, sabbia e roccia si trova un piccolo villaggio di pescatori seminomadi. Verso sera li si vede arrivare a bordo delle barche a bilanciere (del tipo che si vedono in Asia perché gli antenati venivano dall'Indonesia) portando alla cucina del resort aragoste giganti, dentici, carangide, ma anche indimenticabili ostriche selvatiche. Anche le verdure e il pollame provengono dai villaggi dell'arcipelago. A cucinarli con grande delicatezza lo chef Claude Wing Sheng e la sua brigata. Accompagnati da Paolo, Amir e Margherita del Diving Blue Wave si va a Les jardins, alle Due Sorelle o all'isola sacra di Nosy Toholo per incontrare pesci pagliaccio, angelo, scovare murene, pesci scatola, stelle di mare tra coralli a giardino.

Da metà agosto a metà ottobre arrivano le balene che danno spettacolo con i grandi salti del corteggiamento. E' facile avvistare i delfini, e il Turtle Center si prende cura delle uova e delle tartarughe appena nate, sorvegliando la loro prima emozionante camminata verso il mare. Succede spesso di imbattersi in qualche tartaruga nuotando a pochi metri dalla riva. E per qualsiasi curiosità si chiede a Elena Zanella, la biologa marina.

L'arcipelago è vicino: in catamarano a sud-ovest di Grande Mitsio si costeggiano le «Canne d'organo», slanciate colonne basaltiche sulle quali cresce caparbiamente qualche albero, e si arriva a Nosy Komba, per incontrare maki, i lemuri sacri, ma anche fluorescenti camaleonti e pigre tartarughe terrestri, mentre nel villaggio di Ampangorina è uno svolazzare di tovaglie ricamate tra statue in legno, manufatti in rafia, collane di semi, parei, treccine e volti colorati di argilla.

Senza pensieri: il Cristal all inclusive comprende tutto, dal vino al rum arrangé aromatizzato con vaniglia, zenzero, cannella, dai cocktail al mini bar alla lavanderia. L'unico neo è il dispiacere di partire.

Tanto che in molti ritornano e, alla terza volta, si ha diritto a una plaquette con nome e cognome sul bancone del bar. 7 notti in all inclusive, voli diretti Neos, transfer, tasse: a ottobre e novembre da 3.092 euro a persona. Info: www.viaggidea.com.

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