"Un'esperienza di cultura enoica"

Ian D'Agata, esperto di vini: "Nel Padiglione del Vino si passeggerà fra vitigni, paesaggi, assaggi di Doc e Docg"

"Un'esperienza di cultura enoica"

"Il senso del racconte del vino a Expo? Un'immersione totale nel mondo del vino italiano, visto dall'architetto Italo Rota, e con il quale Vinitaly ha collaborato. Un percorso che parte dall'Enotria dei tempi antichi fino ai giorni nostri per proiettarci nel futuro. I visitatori potranno passeggiare osservando i paesaggi, i vitigni, le Doc e Docg che caratterizzano la nostra produzione e avvicinarsi ai colori, aromi e sapori del vino attraverso stazioni interattive". Ian D'Agata, consulente scientifico di Vinitaly, giornalista e scrittore lo spiega così, da esperto non solo di vini ma anche di cultura del vino.

Vini italiani da far scoprire al pubblico, con quali caratteristiche?

"L'Italia ha la capacità unica di produrre grandissimi vini, che spesso costano anche poco. Tutto il mondo conosce Barolo e Brunello, ma la nostra realtà è fatta anche di grandi Prosecco, Montepulciano d'Abruzzo, Primitivo, nero d'Avola, Vermentino... Dobbiamo far conoscere meglio le qualità e le caratteristiche anche di questi vini. Hanno tutto, a partire da aromi e sapori che non si riscontrano in vini di altri luoghi del mondo dove magari usano tutti più o meno le stesse 10-15 uve. Quindi: costo accessibile, e sapori e aromi unici".

L'Italia ha 549 vitigni diversi, storie di territori e produttori da raccontare...

"Il viaggio attraverso il Padiglione del Vino è in gran parte metaforico, richiama, ammicca, fa pensare. Si, ci sarà anche l'albero della vite, un grande affresco che riporta a questa ricchezza e una tabella di varietà di uve, ma non si parla solo di uve, ma anche di territori, di paesaggi, di uomini, donne, arte, musica, tutte cose che hanno a che fare con il vino e come noi italiani lo viviamo".

E da valorizzare, suggerirete un modello?

"La valorizzazione è già in atto. Tutte le nostre istituzioni si stanno prodigando per salvaguardare i nostri vitigni autoctoni, e anche le tante famiglie di viticoltori e produttori che con queste uve lavorano, perché la nostra biodiversità è una ricchezza inestimabile. Fermo restando che anche le uve internazionali sono ottime e danno grandi vini, e infatti sono raccontate anche loro. Sono tante le opportunità per degustare vini prodotti da tutte le uve e in tutti i territori italiani». Consigli al visitatore? Che tipo di esperienza suggerisce? «Scaricare la App, divertirsi con il gioco del wine profile e programmare la visita.

Trasformare la giornata al padiglione in un bel momento per tutta la famiglia, scoprendo le ampolle che presentano i tanti colori del vino, i nasi che permetteranno di odorare gli aromi, ma anche i tanti reperti di valore e fattura squisita offerti dal Muvit di Torgiano, uno dei più importanti Musei del Vino. Per gli adulti, la possibilità di assaggiare tantissimi vini al primo piano e partecipare alle degustazioni guidate. Il Padiglione del Vino vuole anche offrire una esperienza culturale, perché il vino è cultura".

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