Un'estate alla faccia della crisi: più italiani in ferie e più a lungo

Quest’anno il record di partenze. Cresce pure la durata della villeggiatura. A luglio le prenotazioni sono aumentate del 5 per cento rispetto al 2008

Un'estate alla faccia della crisi:  
più italiani in ferie e più a lungo

Record di italiani in vacanza (15 milioni) e per un periodo più lungo (mediamente 11 giorni, 2 in più rispetto all’anno scorso). E la chiamano crisi...

Rodolfo De Angelis, nel 1933, aveva già capito tutto. La sua canzone «Ma cos’è questa crisi?» è attuale più che mai. Sono trascorsi 76 anni e ancora oggi la domanda ci assilla. A dire il vero, nel celebre motivetto le risposte non mancano. Ad esempio: «Lasci stare il gavazzare, cerchi un po’ di lavorare, e vedrà... che, la crisi, finirà! Parapà, parapà...».

Lavorare? Macché, proprio adesso che siamo entrati in zona vacanze. Già, la villeggiatura. C’è ancora chi crede che le ferie, per l’italiano-medio, rappresentino una cartina di tornasole (tornasolleone, vista la stagione estiva) in grado di evidenziare se la famiglia Brambilla o Esposito se la passa bene o male. Insomma, se è in crisi oppure no.

Bene, se il parametro del «vacanzometro» fosse quello giusto per una valutazione di questo tipo, potremo senz’altro dire che non c’è nessuna crisi. Un paradosso? Forse sì, ma una volta per sempre qualcuno dovrebbe spiegarci com’è possibile che tutti gli italiani si dichiarino «vittime della crisi», detenendo però contemporaneamente il record della villeggiatura? Una tendenza che si rafforza di anno in anno: 2006 (+5%), 2007 (+6%), 2008 (+7%). Ed eccoci a questo inizio di estate 2009, secondo le prime stime di Telefono Blu siamo già a un confortante +5%, suscettibile al termine della bella stagione di ulteriore incremento. Spesa totale: 32 miliardi di euro.

«Lungo i litorali veneti registriamo per ora un 4% in più - testimonia Marco Michielli, presidente di Federalberghi -. Lievita anche il desiderio di scoprire nuove mete: il 24% dei turisti andrà infatti fuori dal nostro Paese (+4% rispetto all’anno scorso). In testa Mediterraneo, Caraibi-Mexico, Nord America, Oceano Indiano Australia, Estremo oriente».

L’Istat è già al lavoro al «Rapporto su viaggi e vacanze in Italia e all’estero» relativo al 2009. Ma su un punto non ci sono dubbi: il trend di crescita del 2008 sarà confermato. Parliamo di circa 125 milioni di viaggi effettuati, con 790 milioni di pernottamenti.
Altro che tirare la cinghia. I nostri connazionali non rinunciano ai viaggi: vacanze per l’86,9%, motivi di lavoro per il rimanente 13,1%. Un dato interessante è legato alla durata delle vacanze italiane: il 41,4% dei casi riguarda i «viaggi lunghi» (che si considerano tali nelle ricerche Istat se pari o superiori alle 4 notti fuori), mentre nel 45,5% si tratta di «viaggi brevi». Dato che inverte per la prima volta il rapporto, favorendo nelle scelte degli italiani i soggiorni più brevi, e le destinazioni tutte nostrane.

«Ogni italiano spenderà a luglio presumibilmente per ogni viaggio all’estero 1.400 euro - spiegano gli esperti Telefono Blu - con prezzi che grazie a promozioni, last minute e low cost, sono inferiori del 10% rispetto allo scorso anno».

«La scelta è molto chiara - sottolinea, Pierre Orsoni, presidente di Telefono Blu -: se dobbiamo viaggiare lo facciamo verso mete lontane e dove comunque ci costa uguale se non meno che in Italia. Lo zoccolo duro invece delle vacanze in Italia è costituito dalle famiglie con figli sotto i 14 anni, circa 3 milioni, che invece hanno quasi tutte prenotato in Italia. Quasi tutti i viaggi sono diventati last minute e l’affermazione dei low cost è assoluta».

Il quadro descritto da Telefono Blu è insomma ottimistico, forse anche troppo: «Più soldi

dello scorso anno; prezzi ribassati nel 70% delle località turistiche italiane; benzina meno cara; meno spese per bollette e tasse (rimborso 730)».

Intanto, da lontano, echeggia un vecchio refrain: «Ma cos’è questa crisi?».

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