Giovanni Buzzatti
È la prima «carta di credito dateneo». Servirà a pagare le tasse universitarie (anche a rate) e a comprare a prezzi scontati una serie di prodotti, dalla Playstation a viaggi e concerti. Per ora potranno averla solo gli iscritti al Politecnico che abbiano accumulato 60 crediti e i laureati dellateneo. «Ma invitiamo le altre università cittadine a unirsi alliniziativa - spiega Giulio Ballio, rettore del Politecnico -. Milano, per gli universitari, è una città poco accogliente. La carta di credito vuole ridurre i disagi». E lassociazione MeglioMilano, creata dagli stessi atenei per sostenere gli studenti, rilancia: «Ora bisogna dare lassistenza sanitaria ai fuori sede. Ne stiamo discutendo con Regione e Asl».
Ieri è stato il giorno della carta di credito (PoliCredit Card) creata dallateneo insieme a Banca Popolare di Sondrio e CartaSì. Si può richiedere al Politecnico (al sito www.polimi.it per i laureati). Per gli studenti è gratuita e senza spese, per laureati da oltre un anno e dottorandi il canone annuo è di 15 euro. «E non obbligato ad avere un conto nella nostra banca, così come non chiediamo garanzie particolari ai genitori» spiega Mario Alberto Pedranzini, direttore generale della Popolare di Sondrio.
La carta serve a fare acquisti (tetto mensile di spesa 800 euro), pagare le tasse (tetto a 4mila euro, restituibili a rate con un interesse del 3%) e a ottenere prestiti. Come il «premio alla laurea», una sorta di prestito donore di massimo 8mila euro che il neo ingegnere o architetto inizia a rendere dopo un anno con rate spalmate in 5 anni.
Chi possiede la carta di credito avrà sconti su una serie di prodotti, dai libri acquistati online ai viaggi, dai biglietti per i concerti ai corsi di lingua fino alla Playstation. Una «lista» che verrà aggiornata in base alle richieste degli studenti, che già ora si dicono soddisfatti delliniziativa. «La carta di credito ci responsabilizza, è uno stimolo a rendersi indipendenti dalla famiglia e a finire bene alla svelta gli esami» racconta Carlo Pretara, il loro rappresentante. Sembra più facile avere gli sconti sulla Playstation che sui cinema di Milano... «Ora - è la risposta di tutti - il Comune e gli altri enti cittadini devono seguire lesempio».
MeglioMilano, intanto, sta lavorando per dare lassistenza sanitaria ai 50mila fuori sede. «Oggi devono andare al pronto soccorso, anche per avere una ricetta» ricorda Marco Bono, presidente dellassociazione. Si vorrebbe invece attivare convenzioni con medici di base o studi associati. «La Regione è daccordo, ora va trovata lintesa con lAsl» dice Bono.
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