Vanni, gli amici si vedono nel momento della dedica

Già il titolo risulta inconsueto: all’amico editore - Dediche a Vanni Scheiwiller (ed. All’insegna del pesce d’oro, pagg. 200). È in effetti un «libro di dediche» che, per la rigorosa cura di Laura Novati e la puntuale prefazione di Alessandro Spina, si srotola scandito via via dai riverenti pensieri, dalle fervide parole che gli innumerevoli amici e sodali, appunto, di Vanni Scheiwiller esprimono quale appassionata testimonianza di saldi sentimenti d’affetto e di grati ricordi. Si tratta altresì di una silloge preziosa di prove grafiche, disegni, copertine tipici della più sofisticata iconografia editoriale.
Si dirà: possibile che un editore, per quanto intraprendente e sensibile, sia diventato - in vita e persino dopo la sua prematura scomparsa - l’epicentro di eventi, esperienze così originali e memorabili? Certamente sì, specie riguardo ai modi personalissimi di Scheiwiller nel praticare il suo mestiere con eterodossa, schiva sapienza editoriale. Tutto ciò originato fin dall’inizio - da adolescente e passo passo in progresso secondo l’esempio del padre Giovanni - dalla dedizione tutta avventurosa alla piccola casa editrice All’insegna del pesce d’oro.
Da allora e per tutta la sua fervida esistenza il giovane Scheiwiller si calò interamente nell’impresa di stampare libri di narrativa, poesia e varia umanità con impegno davvero totalizzante. Fino a capitalizzare un autentico patrimonio di lettere, manoscritti, bozze, ritagli che, oggi ormai catalogati, ordinati in un fondo ad hoc, costituiscono una fonte essenziale per lo studio più circostanziato della poesia italiana del secondo Novecento.
Certo, l’alacre opera di Scheiwiller ebbe un costo vistoso, anche in contrasto alla dinamica propria dell’industria culturale. Tanto che, appunto, Scheiwiller ebbe talora a confessare un po’ risentito: «Il lavoro editoriale fatto così da dilettante e bucaniere, mi entusiasma sì, ma è anche tanto faticoso... Sono un “giovane editore” viziatissimo dagli autori che si divertono a pubblicare da me come un piccolo lusso tipografico. Ma alle volte mi tocca piangere dalla fatica fisica: non è tutt’oro (Pesce d’oro) ecc. ecc». All’insegna del pesce d’oro sono infatti i sofisticati «libri-farfalla», come ebbe a definirli Eugenio Montale, inventati proprio da Scheiwiller.
Ecco, dunque, che il volume-omaggio a tanto e tale editore viene a essere un dovuto risarcimento a un intellettuale e alla sua opera da parte dei più significativi scrittori e poeti italiani (da Montale a Ungaretti) e stranieri (da Ezra Pound a Ferdinand Céline). Un libro di settanta dediche corredate da un motto, un saluto, una frase, un disegno improntati dalla più profonda, devota gratitudine. Un libro da serbare dalla parte del cuore.



Il libro all’amico editore - Dediche a Vanni Scheiwiller verrà presentato lunedì prossimo, 21 gennaio, a Milano (Biblioteca Nazionale Braidense, via Brera, 28, ore 17,30). Ne parleranno Giuseppe Appella, Carlo Bertelli, Pietro Gibellini.

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