Il libro di Robert Sarah e di Joseph Ratzinger è stato pubblicato questa mattina in Francia, dove già si parla di caso editoriale per via del numero altissimo delle vendite. Ma le polemiche non si spengono. Qualcuno, qualche membro della Santa Sede o comunque qualcuno molto vicino alle "cose vaticane", si chiede perché il cardinale africano non pubblichi il contratto da cui poter dedurre l'effettiva compartecipazione al progetto di Benedetto XVI.
"Dal profondo del nostro cuore", che è il titolo dell'opera, è già un caso. I numeri per ora sembrano dare ragione a chi ha voluto che l'operazione editoriale si facesse. Ma gli affari religiosi non si basano su cifre e classifiche. Si tratta di capire se la prassi, e la gerarchia ecclesiastica, è stata rispettata o no. Oggi è stato anche il giorno della disamina di Eugenio Scalfari, che su Repubblica ha raccontato di come per Papa Francesco, sulla base della "solidarietà" ricevuta dall'emerito, il caso sia da considerare chiuso. Il libro, come spesso accade, ha rappresentato un pretesto per raccontare la difformità di opinioni tra l'ex Papa teologo e il Papa gesuita. Sfaccettature di un contesto, quello del Vaticano, che ha dimostrato mediante questa vicenda di essere più che diviso al suo interno.
Il celibato sacerdotale è divenuto uno strumento buono per definire giornalisticamente l'entità dei due fronti. Era già successo con l'apertura di Jorge Mario Bergoglio alla comunione per i divorziati risposati. In questo frangente, c'è chi non ha nulla da rimprovere al cardinal Robert Sarah. Ma c'è anche chi, d'alto canto, domanda che il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti presenti ulteriori "prove". Magari perché il duo conservatore composto dal papa emerito e da Robert Sarah ha infastidito gli ambienti progressisti.
Robert Sarah ha già reso noto via Twitter tre missive e un comunicato in grado di testimoniare che Ratzinger sapesse del libro. Ma Il Messaggeroha rivelato come dalle parti di piazza San Pietro stia circolando un invito diretto al consacrato africano. Il cardinal Robert Sarah, insomma, dovrebbe twittare pure il contratto stipulato per "Dal profondo del nostro cuore". L'alto ecclesiastico ha tuttavia pubblicato, tra i documenti, una lettera in cui Benedetto XVI sembra dare a Sarah carta bianca riguardo all'utilizzo del suo testo. Ai progressisti non basta: vogliono altre carte. L'ultima bufera ecclesiastica ha una coda lunga. Il libro però è in circolazione. Non c'è alcun "contributo" di Benedetto XVI.
Quella, semmai, sarà una dicitura che verrà adottata per le prossime edizioni. "Dal profondo del nostro cuore" è un'opera a doppia firma. Un dettaglio che ha ridimensionato la questione della "rimozione della firma" di Benedetto XVI.
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