Il giallo viene associato al Vaticano non solo perché è uno dei due colori ufficiali della bandiera dello Stato. Sono molti i casi ed i personaggi collegati alla vita oltre le Mura che sono finiti avvolti nel mistero. L'ultimo di questi è Daniel Anrig, ex comandante della Guardia svizzera pontificia di cui si sono perse le tracce a Zermatt, comune del Canton Vallese.
Nella cittadina svizzera all'ombra del Cervino, Anrig ricopre dal 2020 l'incarico di segretario comunale che però si sarebbe dovuto concludere a fine anno. Lo scorso ottobre, infatti, il comune aveva pubblicato un annuncio per la ricerca di un nuovo segretario a partire dal 1 gennaio 2023. La collaborazione con l'ex comandante si era improvvisamente interrotta ad ottobre, di "comune accordo" secondo la versione ufficiale.
Ora, però, prima della fine prevista del mandato, Anrig sembra scomparso: non si è più recato in ufficio, non ha risposto alle mail e non si è fatto sentire al telefono. Tanto è bastato a far scattare l'allarme a Zermatt e a far muovere la polizia che si è recata nei pressi dell'appartamento dell'uomo, trovandolo vuoto. Dopo giorni di ricerche e il clamore internazionale provocato dalla sua scomparsa, un nuovo tassello si è aggiunto ad alimentare il mistero: un suo amico e socio si è fatto avanti con il giornale locale Walliser Bote, spiegando che Anrig in realtà starebbe bene, avrebbe avvisato preventivamente il comune della sua assenza e che si sarebbe allontanato per motivi di natura privata.
Anrig era tornato in Svizzera dopo la fine del mandato come comandante della Guardia svizzera pontificia. Aveva preso servizio nel 2008, succedendo al colonello Elmar Mäder. L'attuale segretario comunale di Zermatt era stato allontanato dal Vaticano tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015 per volontà di Papa Francesco che, secondo i rumors, non avrebbe apprezzato la sua gestione troppo rigida del corpo armato. A proposito di ciò, alcune fonti anonime avevano ricondotto questa decisione ad un episodio che sarebbe avvenuto poco dopo l'elezione del 2013, quando il Pontefice argentino avrebbe offerto una sedia ed un cappuccino alla guardia svizzera di turno fuori il suo appartamento a Casa Santa Marta e sarebbe rimasto contrariato per l'iniziale rifiuto del militare motivato con gli ordini ricevuti dal suo superiore.
Il Papa non gradiva la conduzione troppo "militaresca" del corpo e più in generale, come spiegò in un'intervista monsignor Alain de Raemy, ex cappellano della Guardia, è critico nei confronti di "alcune manifestazioni di sicurezza che non gli piacciono tanto e che considera esagerate". Ma sull'interruzione anticipata della proroga al suo mandato quinquennale nel 2014 potrebbe aver influito il fatto che Anrig, prima di arrivare in Vaticano, era stato a capo della polizia del Canton Glarona su cui erano piovute accuse da Croce Rossa e da Amnesty International per presunti maltrattamenti nei centri d'accoglienza. Un tema su cui Francesco ha sempre dimostrato grande sensibilità.
Non è la prima volta che un comandante della Guardia svizzera viene associato ad un mistero: il suo predecessore Alois Estermann venne ucciso in Vaticano, insieme alla moglie, il 4 maggio 1998 appena ricevuta la nomina.
Secondo la versione ufficiale, i due sarebbero stati colpiti a morte con la pistola d'ordinanza dal vice caporale Cedric Tornay che poi si sarebbe tolto la vita. La madre di quest'ultimo, Muguette Baudat, ha sempre contestato questa ricostruzione ed ha chiesto la riapertura delle indagini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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