I punti chiave
- La torta Gubana in Friuli-Venezia Giulia
- Il Pandoro in Veneto
- Lo Zelten, il pane natalizio del Trentino Alto-Adige
- Il celebre Panettone della Lombardia
- Mecoulin, il pane di Natale della Valle d’Aosta
- Il Tronchetto di Natale in Piemonte
- Il Pandolce ligure, o Panettone genovese
- Il Panspeziale o Certosino in Emilia-Romagna
- Il Panforte in Toscana
- Il Bostrengo nelle Marche
- Il Panpepato in Umbria
- Il Pangiallo in Lazio
- Il Parrozzo in Abruzzo
- I Caragnoli e Rosacatarre in Molise
- Gli Struffoli in Campania
- Le Cartellate in Puglia
- I Calzoncelli in Basilicata
- Le Nepitelle in Calabria
- Il Buccellato in Sicilia
- Seadas e Pan’e saba in Sardegna
Venti regioni, venti e più dolci natalizi da portare in tavola a Natale. L’Italia vanta una vasta tradizione dolciaria legata alle festività, caratterizzata da prelibatezze più o meno conosciute a livello nazionale che ogni anno vengono condivise il 25 dicembre e durante tutto il periodo delle feste fino all’Epifania.
Dal tradizionale Panettone lombardo agli Struffoli campani, dal Panforte toscano al Buccellato siciliano: ecco un tour tra le specialità dolciarie regionali più amate da Nord a Sud, isole comprese.
La torta Gubana in Friuli-Venezia Giulia
La torta Gubana è il dolce tipico del Natale in Friuli-Venezia Giulia, preparato anche in occasione dei matrimoni e delle feste importanti. È un doppio rotolo farcito con frutta secca, come uvetta, noci, mandorle e pinoli, caratterizzato da una forma a chiocciola e una cottura al forno.
Le sue origini rimandano al 1409, quando è stata servita dal Comune di Cividale durante l banchetto allestito in onore di Papa Gregorio XII.
Il Pandoro in Veneto
Il Pandoro non ha bisogno di presentazioni. Il dolce natalizio di Verona a forma di stella richiama l’antico Nadalin, sebbene di altezza inferiore, nato nella città veneta in occasione del primo Natale sotto il dominio della famiglia Della Scala. La ricetta brevettata, invece, si deve a Domenico Melegatti.
Lo Zelten, il pane natalizio del Trentino Alto-Adige
Lo Zelten è un pane a base di frutta secca e candita preparato fin dal Settecento in occasione del 13 dicembre per festeggiare Santa Lucia, ottimo da consumare anche durante tutte le feste. Il nome potrebbe derivare dal tedesco selten, vale a dire “raramente”, proprio per sottolineare l’occasione speciale che segnala la sua preparazione.
Il celebre Panettone della Lombardia
Tutti conoscono il Panettone, tuttavia in pochi sanno che l’invenzione di questo dolce famosissimo e simbolo di Milano si deve allo sguattero di Ludovico il Moro, Toni, che intorno al 1495 dovette preparare un dolce sostitutivo dell’ultimo minuto dopo aver fatto carbonizzare involontariamente una sfornata di ciambelle.
Mecoulin, il pane di Natale della Valle d’Aosta
Tipico di Cogne, il Mecoulin è un pane al latte farcito con uvette che vanta un’origine molto antica. Si dice, infatti, che venisse preparato dalle famiglie locali fin dalle prime nevicate invernali all’interno dei forni comuni.
Il Tronchetto di Natale in Piemonte
Il Tronchetto di Natale si presenta come un rotolo goloso e farcito ricoperto di crema di marroni e cioccolato. La sua storia rimanda alla leggenda del ceppo di Natale da bruciare nel camino come buon auspicio, dalla notte della Vigilia fino al 6 gennaio per 12 giorni che simboleggiano proprio i mesi del nuovo anno alle porte.
Il Pandolce ligure, o Panettone genovese
In Liguria la tavola di Natale si arricchisce con il classico Pandolce, noto anche come Panettone genovese. È un dolce circolare che può avere diverse altezze e che, secondo la tradizione, è stato creato per la prima volta in occasione del concorso tra Maestri pasticceri indetto da Andrea Doria nel lontano Cinquecento. L’obiettivo, in particolare, era quello di ideare un pane che potesse conservarsi a lungo soprattutto durante i lunghi viaggi in mare.
Il Panspeziale o Certosino in Emilia-Romagna
Mandorle, pinoli, canditi e cioccolato fondente sono gli ingredienti base del Panspeziale, chiamato anche Certosino e tipico di Bologna. È un dolce che vanta un’origine particolare, legato al lavoro degli antichi speziali medievali chiamati anche a produrre dolci all’interno delle loro botteghe.
Il Panforte in Toscana
Il Panforte toscano, noto anche come Pan Pepatus, veniva preparato anticamente dagli speziali senesi per la tavola dei nobili e dei ricchi borghesi, gli unici a potersi permettere un dolce ricco di ingredienti non certo a buon mercato come le mandorle, le arance e le varie spezie. La ricetta originale si è arricchita del cacao in occasione della presentazione alla Regina Margherita, che nel 1879 visitò Siena.
Il Bostrengo nelle Marche
Non è molto lontano dal Panforte il Bostrengo marchigiano, che secondo la tradizione veniva realizzato usando come ingredienti tutto ciò che si trovata in cucina, unendo frutta secca e canditi ma anche cereali come riso e farro.
Il Panpepato in Umbria
La ricetta del Panpepato umbro nasce in ambito contadino e ha origini umili e antiche. Pare che già nell’antichità si usasse preparare arricchire il pane con vari ingredienti in occasione del Natale, come frutta secca, spezie e miele, proprio per celebrare l’evento e dare un segno tangibile di prosperità anche in occasione dell’arrivo del nuovo anno. Questo dolce è tipico di varie zone dell’Italia centrale.
Il Pangiallo in Lazio
Preparato già in occasione del solstizio d’inverno, il Pangiallo è nato in epoca imperiale e si caratterizza per la presenza dello zafferano, una spezia in grado di conferire il colore giallo dorato che doveva essere di buon auspicio per il ritorno del sole. L’impasto prevede l’uso di frutta secca, miele e cedro candito.
Il Parrozzo in Abruzzo
Diffuso in Abruzzo e originario di Pescara, il Parrozzo è stato ideato dal pasticcere Luigi D’Amico nel 1920, al fine di realizzare un dolce che ricordasse una pagnotta di pane di granturco a lunga conservazione, arricchito con una copertura di cioccolato. Pare che il Parrozzo di D’Amico abbia avuto un assaggiatore ufficiale d’eccezione, Gabriele D’Annunzio.
I Caragnoli e Rosacatarre in Molise
I Caragnoli, insieme alle Rose o Rosacatarre e ai mostaccioli sono sempre presenti nel periodo delle feste in Molise. Sono dolci fritti ed elicoidali ricoperti di miele nati nel Cinquecento e preparati anche in occasione del Carnevale.
Gli Struffoli in Campania
Tipici di Napoli e di tutta la Campania, gli Struffoli sono piccole chicche ricoperte di confettini, zucchero e canditi che si pensa abbiano origine greca, diffondendosi in analogia ai loukoumades, oppure spagnola. Il nome degli Struffoli deriva proprio dal greco, in riferimento alla forma sferica di questi dolcetti.
Le Cartellate in Puglia
Le Cartellate - in particolare le Cartellate al vincotto - sono dolci tipici del Natale in Puglia, sebbene la loro diffusione coinvolga tutta l’Italia del Sud. Sono sfoglie fritte spesso bagnate nel miele che, secondo la tradizione culinaria locale, rappresentano le fasce di Gesù Bambino e la sua aureola. Un’altra interpretazione vede nella forma delle Cartellate un riferimento alla corona di spine.
I Calzoncelli in Basilicata
I dolcetti natalizi tipici della Basilicata sono i Calzoncelli, simili a ravioli fritti ripieni di cioccolato, castagne, nocciole o altro. Chiamati anche panzerotti di Natale, queste prelibatezze lucane hanno origine incerta, tuttavia si pensa siano legati alla cucina contadina e umile.
Le Nepitelle in Calabria
Le Nepitelle calabresi sono mezzelune ripiene di frutta secca, cioccolato e liquori, declinate in diverse varianti a seconda della zona ma con un denominatore comune: il nome, infatti, deriva dal latino nepitedum che fa riferimento alla palpebra oculare chiusa, la cui forma ricorda proprio la sagoma di questi dolci.
Il Buccellato in Sicilia
Di origine palermitana, il Buccellato è il dolce natalizio siciliano per eccellenza, caratterizzato da una forma a ciambella incisa lungo i bordi e da un ripieno molto goloso a base di mandorle, arancia, fichi secchi e uva passa. Il nome deriva dal latino buccellatum, che significa sbocconcellato. In Sicilia si preparano anche i Buccellatini, biscotti preparati con un procedimento analogo.
Seadas e Pan’e saba in Sardegna
In Sardegna il Natale a tavola si festeggia con la tradizionale Seada fritta e immersa nel
miele, o cosparsa di zucchero. Non mancano altre specialità locali, come ad esempio il Pan’e saba che si ottiene utilizzando il mosto cotto arricchito con noci e mandorle tritate, fichi secchi e uva passa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.