Treno o bus, così Trainline semplifica l'esperienza di viaggio

Trainline, piattaforma leader in Europa per la prenotazione di biglietti di treni e pullman, ha trasformato la stazione Centrale di Milano in un palcoscenico a cielo aperto per una grande serata di musica. Ma cos’è Trainline? Ne abbiamo parlato con Andrea Saviane, Country Manager Italia

Treno o bus, così Trainline semplifica l'esperienza di viaggio

Trainline, piattaforma leader in Europa per la prenotazione di biglietti di treni e pullman, ha trasformato la stazione Centrale di Milano in un palcoscenico a cielo aperto per una serata di musica con ospiti come La Rappresentante di Lista; Sarafine; Laila Al Habash e Akeem. Un concerto per marcare il terroritorio e rafforzare il legame con i viaggiatori. Ma cos’è Trainline? Ne abbiamo parlato con Andrea Saviane, Country Manager Italia.

Partiamo dal principio, quando nasce e cos’è Trainline?

“È una società nata in Inghilterra 25 anni fa con uno scopo molto semplice: semplificare la vendita di biglietti di treno. Siamo nati in un mondo in cui Internet era agli albori e quindi inizialmente addirittura si vendeva al telefono. Poi abbiamo intravisto l'opportunità di iniziare a intermediare la distribuzione in ambito online, siamo partiti con un sito, una decina d'anni dopo è arrivata l’app e rapidamente nel mondo anglosassone inglese ha trovato sviluppo. Nel 2017 si è scelto di affacciarsi ai mercati internazionali partendo ovviamente dai paesi più vicini in Europa e ad oggi è una società globale”.

Di che numeri parliamo?

“Abbiamo una platea di viaggiatori molto ampia, perché ospitiamo nella nostra piattaforma 300 operatori ferroviari su oltre 40 paesi, l'app è tradotta in 14 lingue, accetta 10 diverse valute; quindi, si rivolge a un viaggiatore sia per il mercato domestico sia per quello internazionale”.

Andrea Saviane
Andrea Saviane, country manager Trainline Italia

Che ruolo assume per voi l’Italia?

“C'è molta, molta attenzione sull'Italia che come ben sappiamo ha fatto una scelta di liberalizzazione prima rispetto ad altri paesi europei, quindi, il fatto che ci siano più operatori fa sì che Trainline trovi terreno abbastanza fertile. Fino al 2021ci siamo rivolti al mercato italiano prevalentemente nell’ottica di offrire i biglietti in Italia per i turisti che arrivavano dall'estero. Dal 2021 invece con l'apertura dell'ufficio di Milano abbiamo deciso di puntare anche sul mercato domestico.

Come mai?

“La logica è molto semplice: il fatto di avere diversi operatori in Italia fa sì che ci sia sicuramente più offerta e prezzi più bassi, però lato cliente si crea un po' la complessità di andare a vedere la tariffa, confrontare le flessibilità, combinare gli spostamenti, l’Italia è fatta di piccoli e medi centri urbani, quindi non tutti i viaggi in treno sono Milano-Roma, quindi combinare i regionali più alta velocità, per esempio, è un lavoro che l'operatore non riesce a fare, Trainline lo fa, semplifica tutta questa complessità e con pochi click e pochi Tap ormai nell'app l’utente può comprare una soluzione di viaggio per cui altrimenti verrebbero richiesto un percorso di scelta molto complesso”.

Siete dei semplificatori in sostanza.

“Siamo dei facilitatori nella scelta e nella prenotazione. Il mondo è sempre più mobile, noi abbiamo tre quarti dei nostri biglietti venduti tramite app mobile, non ci limitiamo a fare la vendita, ma anzi sempre di più è il centro dell'interazione con il viaggiatore durante dopo il viaggio, quindi, abbiamo tutta la serie di funzionalità per informare il cliente in caso di ritardi, cambi binari e così via, abbiamo semplificato molte procedure di cambio biglietto”.

Trainline

Si può tracciare l’identikit del viaggiatore italiano?

“L'italiano è arrivato un po' più tardi alla vendita del biglietto on-line, le stazioni sono ancora un elemento piuttosto importante però stiamo andando in quella direzione anche noi. Abbiamo visto che è stato saltato il passaggio del computer, molti dei nostri clienti ci dicono che sono passati dal comprare alle stazioni a passare all'app direttamente proprio perché in termini di penetrazione e di uso del mobile i numeri in Italia sono altissimi”.

Qual è il vostro cliente di riferimento?

“Ci rivolgiamo prevalentemente al cliente che viaggia su media lunga distanza per motivi prevalentemente di piacere o personali e che si colloca in una fascia di età medio bassa tra i 20 e i 40 anni. L'italiano rispetto al viaggiatore europeo ha la tendenza a organizzarsi molto sotto data, all'ultimo minuto. È uno stereotipo, ma è la realtà dei fatti, siamo sempre sorpresi quando guardiamo che la metà dei nostri biglietti ad alta velocità viene prenotata nell'ultima ora prima della partenza, nonostante sia un mondo in cui il range di prezzi tra il prenotare in anticipo e prenotare all'ultimo minuto differisca clamorosamente. Per Roma si va da un minimo di 29 euro a un massimo di 110.

Trainline

Trainlinefest, come mai la scelta di fare un concerto in stazione?

“Siamo in Italia ormai con un nostro ufficio da tre anni, abbiamo raggiunto buoni risultati, l'anno scorso abbiamo avuto più di 10 milioni di biglietti in Italia, Milano sta emergendo come la città che ci ama, naturalmente anche in più rispetto ad altre ed è una delle principali città europee. Quindi abbiamo colto l'occasione di un rientro dalle vacanze per cercare un momento di contatto con chi ci usa e anche per aprirci un po' a chi ancora non ci utilizza.

Abbiamo deciso di fare un festival musicale in una stazione ferroviaria, un ambiente che molte volte si associa a situazioni non estremamente piacevoli, invece crediamo che sia anche il momento per provare a ripensarlo come un posto di ritrovo”.

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