Tirrenia, il mare fatto a tavolino

Questa graziosa località balneare sulla costa toscana solo 90 anni fa era nient'altro che una palude. Per trasformarla nella "perla del Tirreno" ci sarebbero voluti due politici ambiziosi e la voglia di esagerare di un controverso regime

Dal sito montepisano.travel
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Alla fine di Luglio qualcosa sembra smuoversi nell'animo di ogni italiano, una sorta di memoria ancestrale di quelle estati del passato, quando l'intero paese abbassava le serrande e si prendeva un mese per andare in vacanza. Se certo non ci mancano le città deserte di una volta, molte famiglie ricordano con affetto quei posti dove tornavano, anno dopo anno, al mare o in montagna. La mia famiglia, a dire la verità, non ha mai avuto un posto preferito: giravamo parecchio in tutta la Toscana, una cosa che aveva allo stesso tempo lati positivi e negativi.

Ecco perché, ad esempio, quando penso al mare, ricordo principalmente la cittadina sulla costa nella quale andavamo una volta ogni tanto, quando la voglia di mare superava il livello di guardia. All'epoca non sapevo, però, che questa graziosa località balneare solo 90 anni fa era nient'altro che una palude. Per trasformarla nella "perla del Tirreno" ci sarebbero voluti due politici ambiziosi e la voglia di esagerare di un controverso regime. Questa settimana What's Up Tuscany vi porta a Tirrenia per raccontarvi come, nel 1932, si pensò di creare dal nulla la vacanza perfetta. ASCOLTA LA STORIA



Se ascolterete l'intero episodio vi racconterò come questa non fu che la più piccola delle città di fondazione create dal regime fascista per mostrare a tutti la loro idea di una nuova Italia, moderna, efficiente, progettata usando scelte architetturali all'avanguardia. Per sua fortuna, Tirrenia non seguì alla lettera le indicazioni dei gerarchi, il che la rende ancora oggi molto piacevole. Un anno fa vi avevo raccontato l'incredibile storia della Hollywood sull'Arno ma, anche con l'attrattiva delle star del cinema, molte delle villette costruite tra Pisa e Livorno rimasero invendute. Ecco perché i due gerarchi alle spalle del progetto ebbero l'idea di trasformare i terreni meno invitanti, quelli più vicini al porto di Livorno, in posti dove i bambini dei lavoratori delle grandi imprese pubbliche avrebbero potuto passare qualche giorno al mare.

Le enormi colonie estive sono sempre in piedi, con la loro architettura razionalista che fu lodata negli anni '30 ma molti da queste parti le tollerano a malapena, visto il legame con l'odiato regime. Eppure questi esperimenti modernisti giocarono un ruolo inaspettato nella storia italiana, tanto da rimanere attive anche un secolo dopo, o nella loro forma originale o come alberghi particolari.

Nell'ultimo capitolo, poi, vi porterò in giro per Tirrenia, dandovi qualche consiglio pratico, dal miglior bagno in città al posto dove mangiare il miglior gelato. Per me questo sarà sempre un posto speciale, è il mare di casa, ma vale sicuramente una visita la prossima volta che verrete a trovarci in Toscana. Non sarà la località balneare perfetta come si immaginavano un secolo fa ma è comunque un posto niente male dove passare qualche giorno spaparanzati in spiaggia.

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