A guardare la mappa satellitare di Google il ponte sul Po tra Lombardia ed Emilia, tra San Rocco al Porto in provincia di Lodi e Piacenza, spezzatosi il 30 aprile 2009, non è mai crollato, è sempre lì a sopportare il traffico lungo la Via Emilia. La realtà è invece ben diversa anche se da ieri meno pesante perché, a parte la soluzione tampone rappresentata da un struttura provvisoria eretta a inizio 2010, i lavori di costruzione del nuovo ponte procedono rispettando i tempi e il 18 dicembre, un sabato, ci sarà linaugurazione ufficiale.
Ieri tante facce contente perché è stata varata, tra il chilometro 262,392 e quello 263,487, la prima campata della nuova struttura che metterà di nuovo in collegamento agevole le due regioni, senza obbligare nessuno a percorrere lautostrada. «È stata una giornata fondamentale - ha commentato Pietro Ciucci, presidente dellAnas -. Segna il raggiungimento di una traguardo intermedio che permette di misurare la perfetta corrispondenza tra stato di avanzamento dei lavori e quanto annunciato a suo tempo. Questo ci permette di confermare che i lavori saranno completati entro dicembre».
Lopera segna una svolta. Ha detto ancora Ciucci: «Qui si è concentrato il nuovo modo di Anas di operare sul territorio: il dialogo con il territorio, lefficienza operativa, la capacità di fissare tappe e di rispettarle». Gli ha fatto eco lassessore regionale lombardo alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo: «A dicembre potremo fare un bel regalo di Natale ai cittadini delle sponde emiliana e lombarda del Po. In questo caso si è avuta la possibilità di rispondere al territorio dal punto di vista infrastrutturale in maniera pari a quella dei Paesi più avanzati dEuropa».
Quando si parla di messa in opera, di varo della prima campata di un ponte che, una volta terminato, sarà lungo circa un chilometro e cento metri, si parla di una prima campata dal peso di 650 tonnellate che i tecnici della ditta costruttrice hanno condotto mediante un sistema di funi e di argani che hanno trainato il pezzo lungo lallineamento di spalle e pile del ponte. Grazie a questa azione monstre, il progetto inizia ad assumere la sua conformazione definitiva. Il nuovo ponte sarà costituito da due anime ovvero, per la parte in alveo e sulla metà lodigiana, prevede un impalcato metallico a travatura reticolare, mentre il vecchio ponte ad archi sul lato piacentino verrà restaurato e consolidato attraverso una nuova armatura.
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