Viaggio dentro le emozioni di una storia tutta rossoblù

Viaggio dentro le emozioni di una storia tutta rossoblù

(...) accoglie il visitatore all'ingresso del percorso espositivo in Salita Dinegro 7. Ed è anche un modo per avvisarlo: preparati a fare un viaggio dentro le emozioni.
Questo vuol essere il Museo della storia del Genoa, da oggi aperto al pubblico (prezzo d'ingresso 7 euro). Una struttura permanente creata dalla Fondazione Genoa 1893 dopo due anni di lavoro, «come strumento di dialogo e di trasmissione di sentimenti e di valori tra le generazioni». Oltre 900 mq di spazio espositivo suddiviso in 13 sale tematiche su due piani con un migliaio di cimeli e materiali storici e cento video multimediali. Per far vivere ai visitatori «un'esperienza che non sia solo conoscitiva, ma si traduca in un'intensa partecipazione emotiva», spiega Andrea D'Angelo, reggente della fondazione. Ed è proprio così. Dall'inizio alla fine della mostra. Che si apre con l'esposizione temporanea «Colori e simboli del Genoa e della città» realizzata dall'associazione BluGenoa, prima di accedere al museo vero e proprio. C'è un libro del 1894 sulla storia del football, un video in inglese con le squadre che hanno importato il calcio nel nostro continente, c'è la bicicletta del mitico Geo Davidson, presidente rossoblù per 15 anni. C'è un video della fondazione Ansaldo dedicato alla Genova di fine '800. E poi la sala intitolata «Gli albori del Genoa e del calcio in Italia» con il primo libro dei conti risalente al 7 settembre 1893 che il visitatore può sfogliare in modalità «touch screen», ovvero digitando uno schermo multimediale. Nella stessa sala ecco il pallone con cui si disputò il primo campionato nel 1898 e il plastico raffigurante il campo da gioco di Torino nello stesso anno. Da qui si accede alla sala dedicata ai trofei ottenuti dalla prima squadra e dal settore giovanile nel calcio, ma non solo. In quegli anni il Genoa era una polisportiva: pallanuoto, pallacanestro, atletica leggera... Ancor più emozionante il grande schermo che permette al visitatore di diventare parte attiva della mostra, selezionando le partite del passato.
Un'area del museo raccoglie i quotidiani sportivi dell'epoca digitalizzati, un'altra le attrezzature, le tattiche e i luoghi importanti nella storia del Genoa come le riproduzioni dello stadio di Marassi negli anni 1911, 1925, 1933. Una scala porta al piano di sopra dove ogni stanza è contraddistinta da un colore. In quella blu spicca la collezione di maglie storiche, il quadro di Gianluca Signorini, una grande parete dove vengono proiettati i più bei goal rossoblù, persino un Juke box con le musiche legate al Genoa.

La stanza rossa racconta la storia della comunità dei tifosi attraverso sciarpe e striscioni, mentre quella verde è concepita come area relax dove stando seduti su cuscini rossi e blu si possono comodamente ascoltare i cori della gradinata Nord. C'è la sala intitolata «Il Genoa e la Nazionale» con la maglia indossata da Gigi Meroni ai mondiali d'Inghilterra e quella dedicata ai giocatori attuali che hanno riportato il Grifo in Europa.

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