Un viaggio indietro nel tempo seguendo le vie della "Sciamana"

Il saggio di Harald Meller e Kai Michel ci porta alla scoperta delle nostre origini e attraverso i misteri delle antiche religioni

Un viaggio indietro nel tempo seguendo le vie della "Sciamana"

Quando fu scoperta il 4 maggio del 1934, gli archeologi, e soprattutto il regime nazista, videro quello che volevano vedere. I resti della donna, che giaceva nella sua tomba nel parco termale di Bad Dürrenberg da ben novemila anni, vennero scambiati per quelli di un uomo. Nel giro di dieci mesi decisero poi di far uscire la notizia, proprio in coincidenza con il compleanno di Führer, che era stata trovata, come titolò il Dürrenberg Zeitung, «L'origine degli ariani».

Ora, a 90 anni di distanza, che per le ossa della sciamana di Bad Dürrenberg sono un battito di ciglia, sappiamo che la realtà è ben diversa.

Quella seppellita nella tomba colma di monili, un vero tesoro per gli standard del Mesolitico, è una donna. Vicino a lei c'è il corpo di un bambino morto a pochissimi mesi di vita. Il Dna ci ha consentito un'analisi dei tratti somatici di questa antica abitatrice dell'Europa. Una pelle piuttosto scura ma con gli occhi chiari. Una particolare combinazione di caratteri piuttosto rara ai giorni nostri ma diffusa nell'antichità europea. Si riscontrano anche nel più antico uomo di Cheddar, in Gran Bretagna, i cui geni sono ancora presenti negli inglesi attuali. Il risultato, nel caso delle ricostruzioni della Sciamana che uniscono la scienza forense che lavora sulle strutture del cranio e la genetica, è un fenotipo che potrebbe ricordare certi altri del Nordafrica e dell'Italia meridionale, dove la bellezza mediterranea incornicia occhi chiari. Una bella martellata, se servisse ancora, a ogni tipo di razzismo.

Ma se leggerete il saggio di Harald Meller e Kai Michel, Il mistero della sciamana. Un viaggio archeologico alla scoperta delle nostre origini (Feltrinelli, pagg. 364, euro 24) scoprirete che i resti di questa donna ci regalano qualcosa di ancora più prezioso: un viaggio alle origini della spiritualità.

Il corredo funebre, caratterizzato da un gran numero di ornamenti e da quelli che probabilmente erano strumenti musicali, le corna di cervo e di capriolo che venivano indossate in cima a una elaborata maschera, la tomba con all'interno un intonaco di ocra rossa, persino oggetti per truccarsi... Tutto quello che è stato ritrovato vicino a questa donna sembra ricollegarsi a un suo ruolo magico, di collegamento con gli spiriti. Tutti dati che poi si sposano anche con la fisiologia. I denti della donna presentano lesioni riconducibili ai riti e una malformazione al cranio che sicuramente comprimeva un'arteria del tronco encefalico. Tra gli effetti collaterali di questo disturbo ci sono facilmente stati di allucinazione e di trance. Esattamente quelli che ricercano anche i molto più moderni sciamani delle culture siberiane.

Nel Mesolitico, mentre le popolazioni diventavano più stanziali e la steppa post glaciale cedeva il posto alle grandi foreste, per le popolazioni europee il rapporto con la caccia e i boschi diventava fondamentale. Gli sciamani sono il tramite che collegava al mondo vivo e popolato di spiriti e di entità che si muovevano su piani diversi da quelli che noi consideriamo il nostro mondo materiale. Un ruolo così importante che, a giudicare da alcune tracce archeologiche, le popolazioni locali si sono recate a lasciare doni sulla tomba della Sciamana per lunghissimo tempo. Altre maschere con corna di cervo farebbe supporre che altri uomini o donne medico siano venuti a depositare i loro strumenti magici presso la tomba della maestra.

Il saggio di Meller e Michel ci accompagna poi a scoprire questa spiritualità per noi molto difficile da capire, facendoci ragionare anche sul perché anche i termini che usiamo per descriverla, per molti versi siano impropri. Ed è per questo che sin qui li abbiamo usati quasi sempre con le virgolette. La religiosità antica era con tutta probabilità una forma primigenia di animismo che ancora oggi è diffusa tra molti cacciatori e raccoglitori. È una sorta di dialogo costante con la natura dove mondo dei morti e mondo dei vivi si toccano, dove medicina significa anche cura dell'anima e la conoscenza delle erbe e dell'ambiente si sposa alla conoscenza dei miti delle tribù. Per una cultura del genere il termine «sacerdotessa» sarebbe improprio. L'idea di divinità molto distaccate dall'ambiente umano, distanti, sembra essersi sviluppata a partire dal mondo agricolo molto più gerarchicizzato. Lo sciamanesimo moderno sembra essere rimasto il retaggio più simile a questa religione arcaica. Ma è molto difficile capire sino a che punto spingere la similitudine. Questa è la parte che resta ancora da indagare e pone grandissimi dubbi sulle epoche così antiche della storia umana. Senza scrittura e con molti reperti come il legno e la pelle che vanno irrimediabilmente persi con il trascorrere dei millenni, è difficile ricostruire in dettaglio una cultura. È per questo che ad esempio Ötzi, l'uomo del Similaun, è un reperto eccezionale. Ma Öetzi ha soltanto cinquemila e trecento anni, quasi quattromila meno della Sciamana.

Probabilmente altri pezzi del mistero verranno svelati con il tempo. Alcuni resteranno perduti per sempre. Il dato di fatto è che per cementare le prime civiltà umane è servita una ricerca spirituale comunque la si voglia classificare. E, paradosso dei paradossi, questo ha causato la seconda violenza moderna contro la Sciamana. Se i nazisti volevano farne un ariano maschio, i comunisti della Ddr non volevano se ne parlasse troppo. Il comunismo stava miseramente fallendo nel debellare lo sciamanesimo dalle popolazioni siberiane che si ribellavano testardamente, figurarsi se volevano pubblicizzare in un museo una Sciamana di 9mila anni fa.

Ora parrebbe tutto diverso, ma non è detto che l'antica donna di Bad Dürrenberg possa essere lasciata riposare in pace. Infatti è già stata presa a modello per un film hollywoodiano, Alpha. Un'amicizia forte come la vita. Era una donna del Mesolitico inserita in una società del Mesolitico di cacciatori raccoglitori.

Non aveva bisogno ad esempio di essere una icona del femminismo. Quelle erano società, nel bene o nel male, dove l'integrazione fra i sessi funzionava bene. E se smettiamo di disturbare la Sciamana e stiamo ad ascoltarla, ci sussurrerà ancora antichi segreti del suo mondo magico.

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