Milano - Raimondo Vianello verrà ricordato come uno dei padri fondatori del varietà televisivo
italiano, accanto ai suoi grandi colleghi, come Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Pippo Baudo; ed
anche come uno dei protagonisti della Commedia all’italiana (insieme a Ugo Tognazzi, con cui ha
spesso lavorato in coppia). Scomparso oggi, era nato a Roma il 7 maggio 1922. Il padre,
ammiraglio, lo voleva diplomatico e con quella prospettiva il giovane Raimondo si laureò in
giurisprudenza. Ma poi di quel prestigioso mestiere gli restarono solo il portamento signorile e i
modi affabili.
Il debutto in teatro A seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana nel 1945 è detenuto nel campo di
concentramento alleato di Coltano, assieme ad altri personaggi noti: il poeta americano Ezra
Pound, gli attori Walter Chiari, Enrico Maria Salerno, l’olimpionico di marcia Giuseppe Dordoni, il
giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce ed il politico Mirko Tremaglia.
Poco dopo insieme al fratello Roberto, è atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo
Fiamma. È allorta che - quasi per caso - debutta in teatro. I suoi pigmalioni sono due giovani autori,
la cui ditta diverrà con gli anni sinonimo di commedia musicale: Garinei e Giovannini. Vianello
partecipa, a titolo di puro divertimento, al loro "Cantachiaro N2" ed entra così nel mondo dello
spettacolo.
Una carriera in ascesa Da allora la sua carriera è costantemente in ascesa. Colleghi e spettatori apprezzano il suo
umorismo elegante, mai volgare, quasi distaccato. Mai Raimondo Vianello cade in un una battuta
volgare o si permette una caduta di gusto. Prima è una spalla di grande affidabilità in palcoscenico
accanto Wanda Osiris, Erminio Macario, Carlo Dapporto e Gino Bramieri; poi diventa uno degli
attori più amati, in particolare, quando lavora a fianco di Ugo Tognazzi, con cui oltre a molti film,
firma il programma ’Un, due, trè, uno dei programmi di maggior successo nella tv degli anni
Cinquanta.
Nel 1959 conosce Sandra Mondaini; tre anni dopo la sposa, formando una delle più inossidabili
e riuscite coppie dello spettacolo italiano. Non avranno figli, ma insieme adotteranno un’intera
famiglia di filippini. Insieme attraverseranno da protagonisti tutte le evoluzioni della televisione
italiana.
Il passaggio a Mediaset Soprattutto da quando nel 1982 accettano un contratto in esclusiva con Silvio Berlusconi e le sue
reti Finivest ancora in via di sviluppo.
È allora che grazie allo stile e alla perfetta intesa fra i due attori nasce Casa Vianello, una delle
più popolari e longeve situation-comedy italiane. E indimenticabile rimane la chiusa finale di tutte le
puntate, che ritrae la coppia a letto prima di addormentarsi, con lui che legge il giornale sportivo,
mentre lei si agita sotto le coperte inanellando una sfila di lamentele.
Appassionato di calcio, Vianello nel 1992 acquista nuova popolarità con la conduzione di
Pressing, programma di commento al campionato di calcio di Italia 1, che condurrà per otto
stagioni, guadagnado anche il Telegatto ’92, quale migliore programma sportivo dell’anno.
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