Dopo il video le minacce: «Giro, sappiamo chi sei...»

A Trastevere un volantino intimidatorio Solidarietà «bipartisan» al deputato azzurro

La frase «ora anche noi sappiamo chi sei...». Sullo sfondo la faccia del commissario romano di Forza Italia, Francesco Giro, e l’inequivocabile titolo «wanted». Un po’ come in quei poster-ricordo che adulti e bambini si portano a casa dopo aver visitato Gardaland, Mirabilandia, Eurodisney, ecc: facce allegre dopo una giornata di divertimenti, stampate su carta color seppia simil-vecchio west. Peccato che questa volta di motivi per sorridere ce ne siano ben pochi, perché come spiega il deputato azzurro, si tratta «di volantini intimidatori distribuiti ieri notte (martedì, ndr) a Trastevere». Cioè nel moderno «far west» capitolino, dove sabato scorso Giro ha filmato, dalla sua abitazione in vicolo del Bologna, le scene di ordinario degrado del rione, mandate in onda dal Tg5: ore di riprese con giovani che sniffano coca, si ubriacano, urinano sulle serrande dei negozi abbassate.
«Sono stupito e molto amareggiato - commenta il deputato azzurro -. In alcuni volantini mi si accusa in modo assurdo di sostenere una speculazione immobiliare per “espellere i ceti popolari dalle loro case di Trastevere”, e di avere filmato con odio e disprezzo quei giovani che si drogavano insieme e insieme si ubriacavano, definiti in un volantino “persone che dopo una settimana di lavoro osavano andare a distrarsi”. A parte il fatto che questi giovani vengono sempre, dal lunedì alla domenica, dall’una alle cinque di mattina, non per distrarsi ma per fare ben altro e non credo dopo una giornata di lavoro. Anzi credo che non lavorino mai, altrimenti non mi spiego come farebbero a resistere fisicamente». «Io - ricorda Giro - sono stato un volontario della Caritas diocesana di Roma e il suo fondatore, Don Luigi Di Liegro, mi ha insegnato a raccogliere i barboni per strada e a comprendere il valore della solidarietà».
E dopo le minacce, tutta Forza Italia ieri ha fatto quadrato intorno all’esponente azzurro: «Solidarietà e un plauso per il coraggio dimostrato nel denunciare il degrado e l’illegalità» dal coordinatore nazionale, Sandro Bondi. Il vicecoordinatore Fabrizio Cicchitto parla invece di «autentico avvertimento di stampo mafioso», e annuncia che nelle prossime settimane verrà documentato «il degrado di altre zone di Roma, di cui sono responsabili un sindaco e una giunta che hanno puntato tutto su una megaoperazione mediatica, lasciando che l’arredo urbano di questa città venisse smantellato da vandali, criminali e dall’incuria». Attestati di stima a Giro anche dal presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, dal governatore Piero Marrazzo e dal sindaco Walter Veltroni: «Roma condanna tutti coloro che intendono il confronto politico come uno scontro tra nemici. Quando si arriva a scrivere minacce sui volantini si è superato quel limite che una comunità coesa e democratica esige non sia mai valicato». Per il «federale» romano di An, Gianni Alemanno, «la denuncia di Giro a Trastevere ha acceso un ulteriore riflettore sulla grave emergenza di legalità e di sicurezza in cui versa la capitale, più volte da noi denunciata». «Ma cosa altrettanto grave - conclude Alemanno - è che in questo susseguirsi di emergenze il sindaco Veltroni e la sua giunta continuano ad intervenire con misure spot che hanno l’efficacia di una notte».

Sempre in An, il senatore Cesare Cursi e il consigliere comunale Marco Visconti, invitano «a finirla con il buonismo veltroniano» mentre il portavoce romano de «La Destra», Fabio Sabbatani Schiuma, chiede al sindaco di «condannare questa aggressione e, soprattutto, gli ambienti da cui provengono questi ennesimi atti intimidatori».

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