Vieri, tempo scaduto Milan punta su Gilardino

Inzaghi rinato. Shevchenko: niente di rotto. E a gennaio può arrivare Helguera

Franco Ordine

Mercoledì notte è scaduto il tempo per Bobo Vieri. Al Milan lo hanno allenato e preparato, lo hanno fatto giocare e lo hanno aspettato. Adesso, raccolte le sue prove, una dopo l’altra, e tirata la prima somma (zero gol, zero rendimento), può partire l’operazione rilancio Gilardino. Senza rimpianti o rimorsi. L’unica obiezione, sull’argomento, è la seguente: perché Crespo è stato atteso fino a novembre e invece Vieri viene messo da parte verso la fine di ottobre? Il quesito è pertinente ma la risposta è scritta sui muri di Milanello: Ancelotti conosceva alla perfezione l’uomo e il calciatore Crespo. C’era solo bisogno di rigenerarlo dal punto di vista muscolare e fisico: al resto avrebbe provveduto da solo, il diretto interessato. Così è il calcio. Puoi contare sull’appoggio del gruppo e Vieri è stato adottato a Milanello un’ora dopo il suo sbarco, puoi contare sulla fiducia dello staff tecnico e l’ex interista ne ha goduto a sufficienza, ma poi alla fine, per un attaccante, sono i gol che possono pianificare la stagione. Crespo, da novembre in avanti, infilò una raffica mica male, Vieri è ancora alla ricerca di chissà quale miracolosa apparizione. Da domenica prossima, col Palermo in campionato, Gilardino sarà impegnato a tempo pieno dal Milan. Mercoledì è rimasto a lavorare per completare il lavoro che gli tornerà utile per completare l’apprendistato. «Io non ho cambiato semplicemente squadra, ho cambiato la mia vita, metodo d’allenamento, tipo di calcio, tutto insomma» ha spiegato il giovane attaccante della Nazionale reduce da una serata in tribuna, per la qual cosa non ha mostrato disappunto. «Ne avevo parlato con l’allenatore» ha spiegato intervenendo al lancio di una play-station targata Fifa, insieme con Kakà il quale ha colto dal martedì europeo la notizia per contestare l’idea accreditata dai media di una «Juventus imbattibile», «siete voi che l’avete descritta così» il suo rimprovero al bar sport italiano.
Al fianco di Gilardino ci sarà Pippo Inzaghi, tornato al calcio procurando una tale eccitazione nel pubblico e nella squadra, da meritarsi la conferma al volo. «Ha una gran voglia» è il giudizio strappato a Carlo Ancelotti. «Dopo tutto quello che mi è successo negli ultimi anni, ho la sensazione di essere tornato un calciatore a tutti gli effetti. Devo solo crescere gara dopo gara» è la frase dell’interessato che, in giro per Milanello, mostra fiero i suoi quadricipiti, «non li ha mai avuti così» ricordano massaggiatori e fisioterapisti i quali lo hanno visto tornare da Anversa con un altro spirito oltre che con un altro fisico. Vieri dovrà perciò accomodarsi in panchina. E quando sarà guarito Shevchenko, la tribuna sarà l’indirizzo più conosciuto dell’ex bomber nerazzurro.
Già, ma quando tornerà Shevchenko? È ancora un mistero per niente gaudioso. E non perché non siano stati eseguiti accertamenti clinici, dopo l’incidente toccato al Pallone d’oro alla fine del primo tempo contro il Psv. La radiografia, mercoledì notte, e la tac ieri mattina, hanno escluso «alterazioni ossee». Non è rotto il tallone, dunque. Sospiro di sollievo, dettano le agenzie. Ma cos’ha avuto Sheva? Ha preso un colpo, d’accordo, ma il dolore feroce accusato dall’interessato a cosa è dovuto? E soprattutto quando potrà tornare a giocare Shevchenko nel Milan? Nel comunicato ufficiale stilato dallo staff medico, diagnosi e prognosi sono state bellamente ignorate. Neanche Ancelotti ha ricevuto notizie dettagliate.

«Devono chiedere a dei dottori» la battuta che ha preso a circolare a Milano.
C’è un’altra voce dalle parti di via Turati: a gennaio potrebbe arrivare Helguera dal Real Madrid. Questo significa che i problemi non sono solo in attacco. E in infermeria.

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