I giardini di Villa Reale off limits agli adulti tra non molto saranno aperti ai visitatori del Pac e della Galleria d'Arte Moderna muniti di biglietto. Partirà come sperimentazione. Ci avevano provato già altre giunte in passato, stoppate da petizioni e proteste dei genitori. In compenso, visto che nei piani c'è anche un allargamento delle esposizioni nella palazzina di via Palestro 12 che oggi ospita associazioni e il giardino all'inglese, con il suo percorso botanico che costeggia il laghetto, rappresenta «un valore inestimabile dal punto di vista ambientale e storico per la città e i suoi visitatori» e quindi il Comune si prepara ad aumentare pure il ticket d'ingresso. «A titolo d'esempio, un aumento nella misura di un euro apporterebbe una maggiore entrata annuale pari a circa 120mila euro». É tutto contenuto nell'«Accordo di valorizzazione del complesso immobiliare di Villa Reale e giardini pubblici di via Palestro», una maxi delibera approvata giorni fa dalla giunta Sala per siglare il passaggio definitivo di proprietà del complesso monumentale, sede del Pac e della Gam, con il parco di 19mila metri quadrati, dal Demanio pubblico dello Stato al Comune.
Nel 1920 il complesso venne dismesso dalla Casa Reale a favore del Demanio dello Stato, il governo con regio decreto del 1933 fu autorizzato a cederlo gratuitamente al Comune di Milano, che ce l'aveva già in uso come sede della Gam, ma l'iter per il trasferimento non venne portato a termine. Fino ad oggi. Dopo una complessa istruttoria, lo scorso 3 ottobre sono stati approvati definitivamente il Programma e lo schema di Accordo di valorizzazione da parte del Comune, che assumerà anche tutti i costi di gestione, personale, manutenzione ordinaria.
Il documento anticipa quindi i progetti di sviluppo e prevede un investimento di circa 3,5 milioni nei prossimi due anni. Per il complesso di Villa Reale gli interventi riguarderanno sia l'aspetto edile sia lo sviluppo degli impianti. È in progettazione anche un percorso virtuale di visita scaricabile su tablet e smartphone e consultabile sul sito del Museo. La Gam invece intende recuperare una vecchia tradizione: la presenza di un laboratorio di restauro nel quale possano operare restauratori esterni. Per farlo userà parte della palazzina al civico 12 di via Palestro. Alla scadenza naturale delle concessioni degli spazi, attualmente in uso a tre associazioni culturali senza scopo di lucro - Fondazione Centro Nazionale di prevenzione e difesa sociale, Associazione Culturale Valtellinesi a Milano e Austria Italia Club che versano un canone totale pari a 32.772,6 euro -, l'edificio diventerà un'altra costola del museo. Gli spazi saranno utilizzati come deposito visitabile dei dipinti della collezione della Gam, per il laboratorio di restauro (visitabile), come area mostre dove esporre a rotazione i dipinti del deposito, attività didattiche e laboratori, verrà creato un archivio storico del Pac. Oltre ai dipinti, nei depositi «si trova una pregevolissima collezione di gessi, renderli visibili e consultabili rientra tra gli obiettivi principali».
E come si diceva, novità in vista per il giardino Villa Belgiojoso Bonaparte oggi riservato ai minori di 12 anni e ai loro accompagnatori.
«Pur mantenendo la particolare destinazione di area riservata ai bambini», è scritto nel piano, «si ritiene che il Giardino, significativa testimonianza del patrimonio culturale locale, possa essere nel tempo reso accessibile anche a tutti i visitatori della Gam e del Pac muniti di regolare biglietto». L'acquisizione definitiva dell'immobile consentirà al Comune di attivare finanziamenti tramite art bonus o altre proposte di sponsorizzazione.
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