«In vista di Expo 2015 rispettati gli impegni»

La Fondazione Fiera Milano guarda al futuro, aspettando che la crisi allenti il suo morso. Expo 2015, competizione sui mercati esteri più promettenti (non dimenticando il territorio di riferimento) e nuovo impulso ai congressi: a diversi anni anni, ormai, dalla nascita dell'ente, il progetto non si arresta e si tenta un primo bilancio delle cose fatte finora. Lo tratteggia Vittorio Bellotti, vicepresidente vicario, alla guida effettiva della Fondazione, a otto mesi dalla scomparsa del presidente Giampiero Cantoni. «Abbiamo concluso l'iter per il definitivo conferimento delle aree per l'Esposizione Universale del 2015 ad Arexpo, la società costituita da Regione Lombardia, Comune di Milano, Comune di Rho, Provincia di Milano e Fondazione Fiera Milano. Abbiamo anche presentato alla città il MiCo, Milano Congressi, l'ultima delle opere infrastrutturali realizzate da Fondazione in questi ultimi dieci anni, dopo la costruzione di Fieramilano, a Rho, delle sue torri albergo e della Torre Orizzontale, avveniristica struttura direzionale oggi occupata dal gruppo Wind». La consegna del MiCo è avvenuta ufficialmente lo scorso 5 dicembre. A Fieramilanocity, nel cuore della città, il nuovo centro congressi è il più grande d'Europa con 18mila posti a sedere e 54mila metri quadrati espositivi a supporto. Prosegue Bellotti: «Con MiCo, che è anche la prima opera realizzata da privati e pronta per l'Expo, abbiamo completato un mandato assegnatoci nel 2000, con la nascita della Fondazione, volto a modernizzare il polo fieristico-congressuale per renderlo competitivo con i maggiori player internazionale del settore. Un progetto decennale estremamente ambizioso e complicato, ma che abbiamo rispettato nei tempi e nei costi. E mi piace ricordare che tutto è stato fatto senza denaro pubblico ma solo con l'impegno di risorse della Fondazione. Un risultato raggiunto anche grazie all'indispensabile apporto delle istituzioni locali, in primis Regione, Comune e Provincia, che pur nel pieno rispetto dei loro ruoli, non ci hanno mai lasciati da soli». A giugno 2013 decadono gli organi statutari e per Fondazione Fiera Milano si pensa a una revisione dello statuto che comporterà «una governance più snella e incisiva». Ciò avrà un riverbero anche nei rapporti con la società operativa Fiera Milano spa e compagini collegate, di cui Fondazione detiene il 62% del pacchetto azionario.
Fiera Milano Spa deve, comunque, affrontare le tempestose acque della congiuntura economica. Ma Bellotti ha fiducia: «Le fiere hanno risentito e stanno risentendo di quest'ondata di crisi internazionale. Fondazione ha come mandato statutario anche quello di reinvestire ogni proprio provento nello sviluppo del sistema fieristico milanese (un fondo di 40 milioni di euro è stato messo a disposizione nell'ultimo triennio a sostegno delle attività espositive, ndr), ovviamente di comune accordo e sinergicamente alla nostra controllata».


Il vicepresidente sostiene a gran voce l'ambizione internazionale di Fiera Milano spa: «Soprattutto in questi ultimi mesi, la società ha condotto un'oculata campagna acquisti nei maggiori e più promettenti mercati esteri senza però trascurare di ottemperare alla sua principale mission, vale a dire cercare con ogni mezzo o strategia di incrementare l'attività espositiva nei propri padiglioni e comunque sul territorio nazionale».

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