Un software che consente ai genitori di controllare in tempo reale, ma anche a distanza, con chi chattano i figli e quali immagini si scambiano in rete. «Virtual Parent» è un programma messo a punto grazie alla collaborazione tra Cnr, Università Tor Vergata ed Ecpact ed è studiato in particolare per essere applicato a Windows Live Messenger (Msn).
Non si tratta di un filtro, né di una censura: i ragazzi sono liberi di esprimersi, ma sotto locchio vigile del genitore che in caso di messaggi dal contenuto sospetto può intervenire o risalire allautore del messaggio, scoprendo anche se questo ha utilizzato un server particolare per rendersi anonimo. L'attività di controllo può anche essere limitata e personalizzata mettendo delle parole chiave che consentono di selezionare solo le chat in cui si tratta di un argomento specifico. L'idea di fondo è che il genitore deve poter assistere il figlio nella sua navigazione soprattutto in delle piazze virtuali come Msn dove chiunque può interagire nascondendo la propria identità dietro un nickname.
Secondo lindagine «Media e social network. Rischi reali soluzioni possibili», condotta dalla Commissione bicamerale per linfanzia, il 95 per cento dei ragazzi italiani fra i 13 ed i 17 anni usa Internet. Il 73 per cento di loro ha usato almeno una volta programmi di instant messaging e social network dove per accedere vengono rivelati molti dettagli personali: nome e cognome, indirizzo e-mail, fotografie e talvolta il numero di cellulare. Questa visibilità in alcuni casi può risultare pericolosa, determinando quello che in inglese viene definito «grooming», cioè ladescamento di minori sul web ad opera di pedofili.
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