Per gli appassionati d'arte la primavera di Lugano è già iniziata il 13 aprile con la mostra «Jean Arp-Osvaldo Licini» al Museo di Villa Malpensata: un dialogo visivo tra lo scultore alsaziano (ma svizzero d'adozione) e il pittore italiano, annoverati tra i protagonisti del dibattito artistico centro europeo nella prima metà del Novecento (www.mdam.ch).
Mostra che segue quella delle oltre 170 opere della collezione Giancarlo e Danna Olgiati (www.collezioneolgiati.ch), allo «Spazio -1», sul Lungolago Riva Caccia: un open space black&white di 1200 mq che accoglie, fra pareti scorrevoli che si spostano senza mai toccarsi, i capolavori delle avanguardie internazionali del XX e XXI secolo (molti dei quali non sono mai stati esposti al pubblico) raccolti in cinquant'anni dai due coniugi-mecenate. Tutto questo in attesa della preview, il prossimo settembre, con apertura definitiva nel 2015, di un'architettura che rivoluzionerà il concetto stesso di arte in città, il Lac (www.luganolac.ch).
Nome che richiama la poesia del lago ma che in realtà sta, più razionalmente, per Lugano Arte e Cultura: un contenitore polivalente pensato dall'architetto ticinese Ivano Gianola, per assemblare in un unico edificio di 180.000 metri cubi un teatro-studio, una sala teatrale e concertistica, una piazza, un parcheggio e cinque piani di museo per esposizioni temporanee e permanenti dedicate ai grandi nomi dell'arte contemporanea. Lo spirito dell'intervento è essenziale, pragmatico, alla svizzera: «La forza di un museo deve essere nelle opere esposte, non nello spazio architettonico», precisa infatti il progettista.
In realtà la ricchezza del Lac non sarà solo negli oggetti in mostra, compresi i quadri e le sculture della Collezione Olgiati, che passeranno di diritto dallo Spazio - 1 ai piani sopraelevati del museo con vista sul lago e sui giardini. Anche la sua silhouette è degna di nota: un parallelepipedo in marmo verde del Guatemala (per riprendere il colore del lago) incastonato in una grande hall vetrata di 10.000 metri cubi (lo snodo fra i diversi ambienti), che a sua volta si inserisce nella storica facciata, perfettamente restaurata, dell'ex hotel Palace, ora destinato ad appartamenti, uffici, negozi di lusso.
Accanto a questo gioco delle parti architettoniche e degli spazi, la chiesa di Santa Maria degli Angioli, in stile romanico-gotico, è una visita obbligata: custodisce uno straordinario affresco di Bernardino Luini, l'allievo prediletto di Leonardo da Vinci.
Subito dopo comincia la Lugano dei portici, delle gioiellerie, delle griffe della moda, di indirizzi imperdibili come il Grand Cafe al Porto (www.grand-cafe-lugano.ch) e Läderach (www.laederach.ch). Il primo è un locale storico che custodisce quello che qui chiamano il «Cenacolo Fiorentino», ovvero il refettorio di un antico convento, con il soffitto a cassettoni del Cinquecento, dove sono passati molti nomi illustri: da Carlo Cattaneo a Giuseppe Mazzini, da Clark Gable a Totò, che quando veniva in città, nella camera a lui riservata all'Hotel Bellevue au Lac, pranzava sempre qui, al Grand Cafe.
Il secondo, invece, è uno dei più celebri «cioccolatai» elvetici, brand in franchising che dai cantoni svizzeri è approdato fino a Tokyo per vendere le sue prelibate creazioni al cacao. Come, ultime nate, le mini mousse, baci di cioccolato con ripieno di schiuma bianca d'uovo che si sciolgono in bocca.
Se gli uomini d'affari a pranzo scelgono Soave 10 (www.soave10.ch), ristorante di design nell'omonima via, o il rinnovato Sass Cafe (www.sasscafe.ch) in piazza Riforma, i ticinesi doc fanno la spesa da Gabbani, (www.gabbani.com), in via Pessina. Mentre i turisti raffinati per dormire scelgono Villa Sassa (tel. +41.91.9114111, www.villasassa.ch): un hotel nel verde, in collina, con una Spa-bomboniera, il ristorante gourmand di cucina mediterranea e giapponese, 49 camere (di cui 28 suite), e una vista strepitosa sulla città e il lago.
Info: Svizzera Turismo, www.svizzera.it e www.ticino.ch.
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