«Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha nell'urna». Ma a quanto pare il ricordo del padre non è bastato a Melanie Nash, 53enne di Colebrook in New Hampshire, che è accusata di misfatti come interferenza cimiteriale e abuso di cadavere. La donna comparirà per la sentenza il prossimo 5 maggio, ma si è difesa dicendo che aveva riesumato la bara del padre alla ricerca di un'eredità che la contemplasse e che invece ha trovato solo vodka e sigarette.
Il padre in questione, Eddie Nash, era morto nel 2004 per arresto cardiaco. Melanie Nash, da quel giorno, come riporta l'Huffington Post, ha sempre ritenuto che la sorella Susie abbia occultato l'eredità nella tomba del padre. Dal canto suo, Susie Nash sostiene invece che esiste un solo testamento, redatto nel 1995, quando il piano di lottizzazione delle proprietà era compiuto, e tutte le persone coinvolte ne erano al corrente.
Con Natalie Nash sono coinvolte nel processo altre tre persone, che la Nash ha affermato di aver chiamato per il suo insolito "progetto": di queste due si sono dichiarate colpevoli e una è stata assolta. La Nash è convinta di non aver fatto nulla di male.
«Ho fatto tutto questo per le giuste ragioni - ha dichiarato - E so che mio padre sarebbe stato d'accordo. Tutto quello che abbiamo fatto è stato disseppellire la bara di mio padre, Eddie Nash, in cerca di documenti. Ma lo abbiamo fatto con rispetto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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