Dagli anni '90 con furore. Torna di gran moda un particolare costume da bagno, il tankini, nato due decenni fa dalla fantasia della designer Anna Cole. Si tratta di un capo a metà strada tra un bikini e un costume intero. «Tankini» è un neologismo che indica appunto la commistione tra una canottiera - in inglese «tank - e un paio di mutandine, che possono essere scelte tra differenti modelli: brasiliana, tanga, perizoma, slip e così via.
Probabilmente, optando per un tankini, si sceglieranno delle mutandine coprenti: una delle caratteristiche di questo costume da bagno è infatti la morigeratezza, che lo rende il modello ideale per chi ha qualche chilo in più, per le donne incinte, per chi ha poco seno e per le donne che sono timide perfino al mare.
Un'altra delle caratteristiche del tankini è la comodità: niente più paura di stare scomposte e mostrare qualche parte del corpo di troppo, ma soprattutto piena libertà di nuotare avvertendo l'acqua del mare in maniera molto più diretta rispetto a un costume intero tradizionale.
Un costume quindi perfetto se non fosse per il nome. Negli ultimi anni si assiste a dei neologismi derivati dal termine «bikini», che in origine si rifà al nome di un atollo.
Quindi, se l'etimologia ha ancora un valore, termini come «monokini», che per alcuni indica il bikini in cui reggiseno e mutandine sono unite in un punto di stoffa mentre per altri indica il topless, oppure «trikini», ennesima variante sul connubio tra costume intero e due pezzi, appaiono come una forzatura. Per cui la cosa migliore in questi casi è indossare il costume, in qualunque modo sia chiamato, e andare in spiaggia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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