Coram oves. A quanto pare, bestemmie e volgarità non sarebbero adatte alle pecore, tanto che PETA ha aspramente criticato un contadino perché un suo dipendente avrebbe pronunciato epiteti volgari in un impeto d'ira di fronte ai placidi animali della fattoria.
La vincenda si è svolta in un allevamento dell'Australia: l'associazione animalista PETA ha presentato denuncia contro Ken Turner, il fattore proprietario del complesso agricolo. Un suo dipendente era stato ripreso mentre pronunciava bestemmie di fronte alle pecore al pascolo, così come riporta Metro. Un caso che appare quanto meno bizzarro, soprattutto agli occhi di Turner. «L'accusa - ha spiegato l'allevatore - è che un linguaggio improprio sia stato usato da un dipendente sulla mia proprietà, di fronte al gregge, gregge che si sarebbe potuto sentire offeso dall'utilizzo di quel tipo di linguaggio. Ma ancora nessuna pecora mi ha denunciato. Non mi sono sembrate neppure offese quando le ho tosate».
Le accuse sono venute a cadere ben presto per Turner: il contenuto del filmato con protagonista dipendente e pecore, infatti, non ha violato nessuna legge australiana.
In effetti neppure la legge italiana, per la quale fino al 1999 la bestemmia era considerata reato penale e da quel momento in poi illecito amministrativo, non contempla l'eventualità della presenza di animali, ma solo di persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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